Primarie Pd, polemiche e denunce di irregolarità in alcuni seggi

Domenica 30 Aprile 2017
Primarie Pd, polemiche e denunce di irregolarità in alcuni seggi
Elettori di destra «portati in massa» ai gazebo, file di immigrati, un seggio allestito in un pub, selfie con la ricevuta di voto: non esistono primarie senza polemiche e denunce di irregolarità vere o presunte che siano. Da Bari a Gela, fino a Nardò.

NARDO'
È stato chiuso dalle forze dell'ordine, dopo una denuncia degli esponenti del Pd locale, il seggio per le primarie nel comune di Nardò, spiegano fonti della mozione Renzi, secondo le quali «il sindaco della città» in provincia di Lecce avrebbe «portato a votare 1500 elettori, prevalentemente di destra». Ora, aggiungono le stesse fonti, la vicenda dovrà essere valutata dalla commissione per il congresso che potrebbe anche invalidare il voto in città. Nardò era già stata al centro di polemiche nella campagna elettorale per il congresso Dem perché il sindaco Pippi Mellone, di destra, aveva espresso il suo sostegno a Michele Emiliano.

BARI
«Arrivano segnalazioni della presenza di persone fuori da alcuni seggi (a Bari, ndr) che raccolgono le ricevute come prova di avvenuto voto», ha denunciato su Facebook il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro. «Questa pratica, che purtroppo era stata già riscontrata durante le primarie per il candidato sindaco del 2014 - ricorda Decaro - ci costrinse a sospendere il rilascio delle ricevute per interrompere qualsiasi possibile contaminazione del voto». «Tutto questo - prosegue il primo cittadino - non ha nulla a che vedere con la libera manifestazione del voto della stragrande maggioranza dei partecipanti alle primarie del Partito democratico, che in tutta Italia stanno affollando seggi e piazze». «Il popolo del PD va avanti - conclude - certo che queste situazioni non ci faranno mai rinunciare a questo straordinario momento di partecipazione democratica».
Dopo la denuncia di Decaro 
il rilascio delle ricevute è stato sospeso.


COSENZA
È stato annullato dalla Commissione nazionale per il Congresso del Pd il voto nel seggio per le primarie di Cariati, nel cosentino. La decisione è stata presa dopo che la mozione Orlando aveva evidenziato che il seggio era stato allestito nel pub di un privato invece che nei locali del centro sociale come deciso. «Alle ore 12,38 di oggi - è scritto in una nota del sen. Mauro Del Barba - la commissione nazionale per il Congresso ha comunicato al presidente della commissione provinciale di Cosenza Alessandro Porco, apposito provvedimento che dispone la chiusura del seggio di Cariati. Il provvedimento si è reso necessario in quanto il luogo utilizzato per le votazioni risultava non idoneo e differente da quello stabilito con precedente verifica. Il voto di Cariati è di conseguenza annullato e le relative schede non conteggiate».


ERCOLANO
Un gruppo di immigrati africani e richiedenti asilo, ospiti al Centro di Accoglienza di Ercolano, si è recato a votare, questa mattina, al seggio allestito in località San Vito. Un episodio che ha richiamato alla mente quanto accadde nel 2011, quando file di cinesi si recarono ai seggi per le primarie Pd a Napoli sulla scelta del candidato sindaco, in un clima di sospetti e contestazioni. Invece a Ercolano «tutto regolare» per il presidente di seggio Michele Maddaloni che spiega: «Gli immigrati sono stati registrati avendo la residenza qui a San Vito. La considero una grande prova di democrazia e di integrazione visto che queste persone vivono da circa due anni nella nostra città con continue azioni di integrazione nelle nostre scuole, tra i giovani e nella intera comunità ercolanese. Non so per chi hanno votato, ma sono contento che lo abbiano fatto e questo dimostra che si sentono parte integrante della nostra comunità». Anche il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto interviene sull'argomento: «Mi fa piacere che un gruppo di immigrati del Centro di Accoglienza di Ercolano abbia deciso di partecipare a una festa della democrazia. Da mesi partecipano attivamente a tutte le manifestazioni organizzate in città, sono stati in prima fila alle marce per la legalità, alle inaugurazioni dei parchi pubblici, ad incontri con le scuole del territorio e più recentemente alle celebrazioni per la festa della Liberazione. Non so oggi per chi abbiano votato, ma sono contento di questo meraviglioso segnale di integrazione che arriva da Ercolano».

GELA
Scontro a colpi di carta bollata a Gela, tra le fazioni che sostengono i tre candidati, Renzi, Orlando e Emiliano, a causa dell'apertura inaspettata di un seggio che esponenti dei movimenti «Sicilia Futura», facente capo a Salvatore Cardinale, e del «Megafono», fondato dal governatore Rosario Crocetta, hanno definito «occulto» e «abusivo». Un esposto è stato presentato dai ricorrenti alla magistratura, con la richiesta di annullamento delle votazioni, che a Gela si svolgono in un unico gazebo in piazza Martiri della Libertà. Nella fase più acuta dello scontro verbale sono stati chiamati i carabinieri per impedire che il diverbio degenerasse, mentre la gente affluiva numerosa alle quattro postazioni del seggio. La bagarre è iniziata quando si è saputo che il presidente del seggio elettorale, Giorgio Donegani, per facilitare le operazioni di voto, ha disposto l'apertura di una quinta postazione all'interno dell'adiacente primo circolo del Pd, riservato agli iscritti al partito. Esponenti di Sicilia Futura, che sostengono Renzi, e i sostenitori di Emiliano hanno contestato l'apertura di quel seggio sostenendo che nessuno ne era stato informato. E quando si stava per chiuderlo e si pensava di trasferire le schede votate nelle urne delle quattro postazioni ufficiali è successo un pandemonio. Allora presidente, scrutatori e rappresentanti dei candidati hanno deciso di sigillare e di considerare nulli quei voti della sezione «abusiva», con la riserva di legge dei ricorrenti perchè l'intera votazione venga ritenuta nulla. Contrari, perchè le operazioni di voto si sarebbero svolti secondo regolamento, Il presidente, Giorgio Donegani, il figlio, Miguel, ex parlamentare regionale, che sostengono Renzi, e il deputato regionale Giuseppe Arancio con l'ex parlamentare, Lillo Speziale, che sostengono Orlando. Le operazioni elettorali proseguono ora regolarmente in un clima apparentemente calmo.
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