Pisapia: D'Alema divide, si faccia da parte. Poi precisa: nessuna veto, ma meno personalismi

Mercoledì 4 Ottobre 2017
Pisapia (Ansa)
«Non mi aspettavo altro di diverso, non c'è uno strappo. Era fondamentale che Mdp non votasse contro lo scostamento di bilancio, c'erano deputati e senatori che volevano votare contro lo scostamento e invece ora inizia un percorso». Così Giuliano Pisapia, a Radio Capital, nega di essere deluso dallo strappo di Mdp sul Def e spiega che «bisogna continuare il confronto con il ministro Padoan per far di tutto perché ci siano più risorse per i problemi che abbiamo posto: assunzioni, abolizione del superticket e fondo contro la povertà».

Con la decisione di ieri «non si chiudono le porte alla trattativa e si salvaguardano» alcune «somme per fare passi avanti» con il governo sulla manovra, spiega l'ex sindaco di Milano. «D'Alema - continua - sa perfettamente che io sono a disposizione per un progetto unitario e invece lui continua a fare dichiarazioni che dividono. Lui era favorevole che oggi non si votasse lo scostamento di bilancio che avrebbe portato all'aumento dell'Iva. Io e altri abbiamo voluto fare un percorso diverso. Io sono dell'idea che chi non ha obiettivi personali potrebbe fare un passo di fianco, bisogna essere in grado di unire. E vale per lui come per me».

«Io sono dell'idea che bisognerebbe uscire dai personalismi, c'è un popolo del Pd che si sente di centrosinistra, certo constato ogni giorno che Renzi è molto divisivo all'interno e all'esterno del Pd ma ha anche anche vinto le primarie. Io credo che bisogna fare i conti del pd, trovare un minimo di condivisone che oggi non c'è». «Con questa legge elettore - aggiunge - ognuno dovrebbe cercare di avere il maggior numero di consensi per avere una maggioranza che non sia di destra o grillina».

«Il mio obiettivo è una sinistra di governo, vedo posizioni differenti ma per un po' vado avanti, queste settimane sto girando l'Italia per sentire persone, amministratori e sindaci e poi vedo», spiega. «Sapevo delle difficoltà - premette l'ex sindaco di Milano - è evidente che le divisioni sono emerse ma sono più di ceto politico che tra le persone perché chi è in parlamento ha più problematiche mentre in giro per l'Italia sento le persone che dicono di andare avanti per l'unità.
Certo serve una discontinuità con il passat ma bisogna fare di tutto perché non vinca il centrodestra o M5s».


«Per le primarie di coalizione è troppo tardi, io ne ho parlato un anno fa per unire due anime diverse ma come abbiamo visto sono troppo diverse e bisogna fare un altro percorso».


«Non ho mai messo veti sulle persone, né ho intenzione di metterne ora o in futuro», puntualizza poi in una nota il leader di Campo Progressista spiegando che a D'Alema «che mi sollecitava ad avere maggiore coraggio, ho detto che sono sempre stato coerente e andato fino in fondo seguendo le mie idee. Ho aggiunto che sarebbe auspicabile che ci siano meno protagonismi personali e che talvolta è necessario accompagnare i percorsi sapendo anche fare qualche passo di lato. Un monito generale che vale tanto per D'Alema quanto per il sottoscritto». 


 
Ultimo aggiornamento: 18:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA