Parma, l'ex M5S Pizzarotti avanti: al ballottaggio con il Pd

Lunedì 12 Giugno 2017
Pizzarotti (LaPresse)
Federico Pizzarotti, il sindaco uscente di Parma, è in netto vantaggio dopo il primo round, ma per sapere se anche per i prossimi cinque anni potrà amministrare la sua città ci sarà bisogno del secondo, ovvero il ballottaggio del 25 giugno nel quale dovrà vedersela con il candidato del centrosinistra Paolo Scarpa.

Ancora prima dell'arrivo dei risultati delle sezioni elettorali, grazie agli exit poll prima e alle proiezioni poi la situazione parmigiana è apparsa fin da subito chiarissima: Pizzarotti con la sua lista civica post-grillina 'Effetto Parma' ha preso una percentuale stimata attorno al 37-38%, molto distante dalla vittoria al primo turno, ma che lo colloca al primo posto al di là di ogni margine di errore statistico.

Stesso discorso per il secondo classificato, ovvero Paolo Scarpa, sostenuto dal Pd e vincitore delle primarie di coalizione di centrosinistra. Lontano da Pizzarotti (Scarpa è attestato al 28-29% circa) ma a distanza di sicurezza dalla leghista Laura Cavandoli, terza e molto distanziata con il 18-22%.

Il 25 giugno, così, la sfida sarà fra colui che appena cinque anni fa diventò il primo sindaco del Movimento 5 Stelle in un capoluogo di provincia e un candidato civico a cui il Pd ha affidato il difficilissimo compito di riportare il centrosinistra istituzionale alla guida di una città che non governa da ben 19 anni.

Federico Pizzarotti, uscito ormai da oltre un anno dal Movimento 5 Stelle in polemica con la gestione di Beppe Grillo e del suo staff, ha però anche un altro motivo per sorridere, ovvero il fatto di aver stravinto la sfida diretta con la forza politica che lo ha eletto cinque anni fa. Daniele Ghilarduzzi, infatti, colui che ha raccolto ciò che è rimasto dei seguaci di Grillo in città (visto che quasi tutti gli eletti del 2012 hanno seguito il sindaco) si è fermato, secondo le proiezioni, su una percentuale attorno al 3%, tale da rendere dubbio anche l'ingresso in consiglio comunale. Segno che i potenziali elettori parmigiani del M5S a livello nazionale, hanno preferito continuare a dare fiducia a 'capitan Pizza'.

«I territori - ha detto Pizzarotti - per il Movimento 5 Stelle sono sempre meno importanti, loro guardano solo al dato nazionale e poco o niente al locale: esattamente l'opposto di quello che avveniva con i meetup del 2012. Questo dimostra ancora una volta che non siamo cambiati noi, ma sono cambiati loro».

Fra quindici giorni, però, si riparte da zero.
Più che il 3% del M5s sarà importante andare a conquistarsi il 18% dei voti presi dalla candidata leghista Laura Cavandoli e del centrodestra parmigiano, idealmente piuttosto lontano sia dal civismo con venature ambientaliste di Pizzarotti sia da una coalizione a trazione Pd guidata da Scarpa. Dieci punti di vantaggio sono un margine molto significativo, ma non sufficiente per considerare già vinta una sfida in cui salteranno i punti di riferimento tradizionali.
Ultimo aggiornamento: 02:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA