Olimpiadi, a Torino M5S divisi. C'è il sì di Salvini. Appendino prepara la lettera di interesse

Domenica 11 Marzo 2018
Olimpiadi, a Torino M5S divisi. C'è il sì di Salvini. Appendino prepara la lettera di interesse

«Tutto quello che porta l'Italia a crescere è per noi ok. Ovviamente nel rispetto del territorio». Dopo l'apertura di Beppe Grillo, anche Matteo Salvini si dice pronto a discutere di una candidatura di Torino per le Olimpiadi invernali del 2026. E c'è chi vede nella convergenza sul tema tra il garante Cinque Stelle e il leader della Lega le prove di un dialogo che presto potrebbe riguardare ben altri scenari, dalla presidenza delle Camere alla formazione del nuovo governo. Dopo il dossier della Camera di Commercio di Torino sulla possibilità di una Olimpiade a basso costo, e la promessa della sindaca Appendino di un «modello rivoluzionario», le grandi manovre sono incominciate. Domani il Consiglio comunale del capoluogo piemontese, e martedì il Consiglio metropolitano, inizieranno a discutere le mozioni dei vari partiti per decidere la manifestazione d'interesse, preludio alla candidatura vera e propria.

Divisi i Cinque Stelle, con l'ala pura del movimento che chiede ironicamente a Grillo il raddoppio del tunnel di base del Tav, centrodestra e centrosinistra concordano sui Giochi come opportunità di sviluppo per tutto il territorio. Non senza puntare il dito contro «l'incredibile volatilità delle posizioni grilline», per dirla con le parole del deputato di Civica Popolare Fabrizio Cicchitto, mentre il deputato Pd Franco Vazio ricorda il no del M5S per Roma: «Forse non si fidava della Raggi e dei suoi?». Anche Salvini, a dire il vero, aveva bollato le Olimpiadi a Roma come una «follia», ma era un'altra era politica, l'ipotesi di dare vita ad un governo lontana anni luce.

Entro il 31 marzo Torino dovrà comunicare al Cio, con lettera formale, l'interesse per i Giochi invernali del 2026, dando il via ad una fase di dialogo con l'organismo di governo dello sport mondiale che passa inevitabilmente dal Coni.

Il presidente Malagò, nei giorni scorsi a sotto la Mole, non si è ancora espresso sull'ipotesi Torino. Lo farà soltanto a governo in carica e, probabilmente dopo avere ricevuto ampie garanzie sul suo sostegno alla candidatura per evitare un'altra figuraccia come quella di Roma. Ma c'è anche chi parla della possibilità di un ticket con Milano, città cara a Salvini come Torino a Grillo. Il capoluogo lombardo starebbe già lavorando al proprio dossier, per quanto le regole non consentano la candidatura della città che ospita l'assemblea del Cio per l'elezione della 'Host City 2026', Milano appunto. Dopo i dietrofront di Grillo e Salvini, del resto, tante cose possono cambiare. I giochi sono soltanto all'inizio.

Ultimo aggiornamento: 12 Marzo, 14:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA