Olimpiadi 2026, il M5S si spacca: a Torino salta il Consiglio comunale. Ma il sindaco Appendino va avanti

Lunedì 12 Marzo 2018
Olimpiadi 2026, il M5S si spacca: a Torino salta il Consiglio comunale. Ma il sindaco Appendino va avanti

Il Movimento 5 Stelle si spacca sulle Olimpiadi e salta il Consiglio comunale che oggi pomeriggio avrebbe dovuto discutere una mozione del Pd sulla candidatura di Torino. Ma il sindaco grillino Chiaa Appendino non arretr e va avanti con il progetto di candidatura della città per i Giochi invernali del 2026.

Per la prima volta da inizio amministrazione, in Sala Rossa è mancato il numero legale. Assenti, tra i banchi della maggioranza, i consiglieri Damiano Carretto, Daniela Albano, Marina Pollicino e Viviana Ferrero. Assenze che le minoranze hanno rimarcato non rispondendo all'appello e mandando "sotto" la maggioranza grillina. Il Consiglio è stato poi aggiornato, ma non è ancora noto se riprenderà in serata o in un altro giorno.

I consiglieri 5 stelle che hanno disertato la riunione, insieme a Maura Paoli oggi presente in aula, sono considerati l'ala più intransigente e anti-Olimpiadi del Movimento. L'ex grillina Deborah Montalbano, che fin dall'inizio aveva manifestato la sua contrarietà alla candidatura ai giochi olimpici, invece, da oggi siede ufficialmente nell'opposizione essendo passata al gruppo misto.

La settimana scorsa Beppe Grillo, rompendo gli indugi e le incertezze del Movimento, aveva lanciato il suo endorsement all'idea di candidare Torino per le Olimpiadi invernali del 2026, meno di due anni dopo ilgranitico no ai Giochi di Roma 2024: «Una grande occasione», l'ha definita il leader 5 stelle l'idea di organizzare la manifestazione 20 anni dopo l'edizione del 2006.

Appendino però, nonostante le divisioni, forte dell'appoggio di Grillo, non arretra. Per avviare la candidatura Torino deve presentare una manifetazione di interesse al Cio entro la fine del mese. «Vogliamo dimostrare che un'idea diversa di olimpiadi esiste e siamo in grado di metterla in piedi. Vogliamo creare un nuovo modello che sia un esempio per tutti gli eventi futuri e di cui i cittadini possano vivere i benefici non solo nel ricordo ma nei servizi e nella qualità della vita offerta dal territorio post-olimpico», ha scritto sul blog 5 Stelle dove ha aggiunto: «Si tratta di una sfida importante, ne siamo consapevoli. Ma siamo anche consapevoli di avere tutti gli strumenti per affrontarla, di avere le idee, le competenze ed una Rete tale da garantire che l'eventuale organizzazione dei Giochi Olimpici Invernali 2026 avverrà secondo un nuovo modello progettuale e gestionale che possa diventare un modello internazionale».

«Zero debito» per gli enti territoriali; riuso e sostenibilità per l'esistente: dagli impianti, alle residenze e alle infrastrutture ad alta efficienza; tutela e ripristino del paesaggio e dell'ambiente; promozione di un turismo dolce e a basso impatto ambientale con ricadute sull'area urbana e montana; villaggi olimpici destinati ad edilizia residenziale sociale pubblica, residenze universitarie e destinazioni condivise con la collettività con metodo partecipato e controllo dell'Autorità anticorruzione (Anac) a tutela degli appalti, controlli di qualità su tutto l'operato ed il costruito: sono questi, per la sindaca pentastellata i punti caratterizzanti di questo nuovo modello che intende proporre.

«Le Olimpiadi Invernali di Torino 2006 hanno segnato la nostra Città», ha sostenuto Appendino che ora, «a quasi vent'anni di distanza» intende invece consegnare alla città «l'occasione di dimostrare che quello che abbiamo conosciuto non è l'unico modo di gestire un grande evento. Abbiamo tutte le carte in regola per far sì che alla base di un impegno collettivo vi siano valori stringenti di innovazione, sostenibilità, ritorno per il territorio, eredità materiali e immateriali che siano un ulteriore punto di partenza per tutte e tutti e non semplicemente la fine di un evento», è la sua scommessa. Possiamo dimostrare che, con una buona gestione, gli spazi utilizzati per i giochi potranno diventare un luogo di sport per tutti« spiega ancora la sindaca sicura che «gli investimenti per l'evento possono guardare a vent'anni e non a venti giorni».

«Quanto accaduto oggi pomeriggio in Consiglio comunale è un segnale di inaffidabilità del Movimento 5 Stelle di fronte a scelte strategiche per il futuro della nostra comunità, e di scarsa considerazione per tutti i torinesi che vedono nella candidatura una nuova opportunità». Così il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, secondo cui si rischia «di dare il segno di una comunità divisa, l'esatto opposto di quel saper fare squadra che ci portò alla realizzazione dell'esaltante stagione olimpica del 2006».

«Il dato politico più rilevante è che da oggi Appendino non ha più la maggioranza e per di più su uno degli argomenti più importanti per la vita della città». Così Stefano Lo Russo, capogruppo Pd al Consiglio comunale di Torino. «L'episodio di oggi segna una netta e profonda discontinuità - aggiunge -. Auspichiamo che nel giro di pochi giorni la sindaca torni in Aula per una discussione seria, perché la città non può essere ostaggio di 4 consiglieri».

Il promotore della mozione pro Olimpiadi Mimmo Carretta, che del Pd è segretario metropolitano, si dice preoccupato per «il silenzio della sindaca, che temiamo possa compromettere il percorso. Oggi la maggioranza di Torino sconfessa Grillo e la sindaca». Per il capogruppo di Forza ItaliaOsvaldo Napoli, «Grillo ha commissariato Torino ma non è riuscito a imporre la sua volontà. Quanto successo oggi ci indebolisce davanti al Coni». Di un «sindaco succube della sua maggioranza» parla Fabrizio Ricca (Ln) l'unico delle opposizioni ad aver risposto all'appello perché, spiega, «devono assumersi le loro responsabilità e quindi avrei voluto vederli nella discussione».

Mentre il Movimento 5 stelle si spacca su Torino, il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, candida le Dolomiti. «I primi contatti con i colleghi presidenti delle Province Autonome di Bolzano e Trento, Kompatcher e Rossi, ci sono già stati: per le Olimpiadi invernali del 2026 proporremo una candidatura Dolomitica coordinata tra Veneto, Bolzano e Trento». «Saranno - ha detto Zaia - Olimpiadi a impatto zero, senza nuovo cemento, che valorizzeranno il già straordinario patrimonio tecnico, sciistico e impiantistico, l'ambiente, la storia e il pregio delle Dolomiti, mettendo anche a frutto l'esperienza che il Veneto sta facendo con i Mondiali di Cortina 2021 e le caratteristiche dell'intero Dolomiti Superski. Mi sorge spontanea - ha concluso Zaia - l'idea di chiamarle "Olimpiadi dell'Unesco", perché tutto si svolgerebbe sulle montagne Patrimonio Universale dell'Umanità».

Intantos sull'ipotesi di candidare Torino alle Olimpiadi Invernali 2026, i Radicali propongono all'amministrazione pentastellata del capoluogo di seguire l'esempio di Innsbruck, consultando i cittadini. «Suggerirei ai 5 stelle, maestri di demagogia sul consultare i cittadini - afferma l'esponente radicale Silvio Viale - di prendere esempio da Innsbruck, facendo un referendum cittadino o metropolitano. Per la cronaca, a Innsbruck hanno partecipato i 279 comuni del land austriaco e ha vinto il no di poco: 53,35% contro il 46,65%. Mi permetto di proporlo alla sindaca Chiara Appendino e ai pentastellati, che sono chiaramente divisi».

 

Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA