Gentiloni in Senato: altolà alla Ue sui migranti dalla Libia

Mercoledì 8 Marzo 2017 di Alberto Gentili
Al vertice di inizio febbraio a Malta l'accordo per fermare i migranti il Libia sembrava cosa fatta. Il Consiglio euoropeo informale convocato dal maltese Muscat e bendetto da Angela Merkel e François Hollande aveva fatto proprio e rilanciato il memorandum d'intesa firmato tra il governo italiano e il premier libico al-Serraj. Ma da allora poco nulla è stato fatto. Soprattutto l'afflusso dei barconi dalle coste libiche non è stato rallentato. Solo la scorsa settimana le motovedette italiane hanno salvato oltre tremila profughi provenienti proprio dalla Libia.

Così, alla vigilia del Consiglio europeo in programma domani a Bruxelles, Paolo Gentiloni in Senato è tornato a lanciare un appello: "Il problema della immigrazione non lo cancella neanche il mago Merlino. Ma è possibile sostituire quella clandestina irregolare e micidiale per i migranti con flussi e canali. Questo è l'obiettivo dell'Unione e spero che a Bruxelles si facciano passi in più per aiutare il lavoro di avanguardia dell'Italia».
Insomma, Gentiloni chiede che venga messo nero su bianco e, soprattutto attuato, l'accordo con Tripoli. Un'intesa che prevede fondi a favore del governo libico, in cambio di campi di accoglienza ben strutturati in grado di frenare i flussi provenienti dal Niger. E l'addestramento di agenti e la fornitura di mezzi navali per il controllo delle frontiere marittime in modo da fermare le partenze dei barconi. 
Gentiloni inoltre spera che dal Consiglio europeo arrivi un monito ai Paesi dell'ex Europa dell'Est per il rispetto del famoso accordo che impegna - secondo un sistema di quote - i Ventisette Stati dell'Unione a ospitare i rifugiati sbarcati in Italia e Grecia: "Non si puà essere rigidi anche sulle virgole dei bilanci e distratti sui migranti", ha detto il premier italiano in Senato. 
Ultimo aggiornamento: 11:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA