Mattarella deluso da Di Maio. Una mozione dei partiti per non votare in agosto

Martedì 29 Maggio 2018 di Marco Conti
Mattarella deluso da Di Maio. Una mozione dei partiti per non votare in agosto
1
Gli insulti, la richiesta di impeachment non lo preoccupano come la speculazione che rischia di abbattersi sull'Italia. Un timore alimentato dal clima di rissa e dagli attacchi dei leader dei due partiti di destra M5S e Lega, che hanno fallito l'obiettivo del governo e che ora riempiono quasi senza contraddittorio i palinsesti tv.

LE MURA
Malgrado ciò Sergio Mattarella è sereno e altrettanto determinato nel dare al più presto un governo di garanzia che porti subito il Paese al voto. A sorprendere di più tra le versioni menzognere degli incontri del giorno prima, spicca quella di Luigi Di Maio che dal colloquio con il presidente della Repubblica si era congedato in tutt'altro modo. Nel bilancio degli ottanta giorni di trattative che si è fatto nelle ultime ore al Colle emerge che forse non ha pagato puntare sulla solidità del giovane leader campano del M5S.

Un rammarico che si coglie tra le mura del Quirinale per i continui voltafaccia, le rassicurazioni date in privato e smentite in pubblico. Un atteggiamento, quello di Di Maio, che ha in parte sorpreso. A differenza del parlar chiaro - seppur spesso nella diversità di opinioni - di Matteo Salvini con il quale Mattarella si è sempre capito al volo ritrovando coerenza tra i colloqui privati e le dichiarazioni pubbliche. Ma sui ripetuti tentativi fatti per cercare di assicurare un governo al Paese c'è assoluta serenità.

Cosi come la preoccupazione che dopo il voto il Colle sia nuovamente chiamato a tentare un'altra difficile quadratura del cerchio. Il compito di comporre un governo di servizio è nelle mani di Carlo Cottarelli che nel tardo pomeriggio di oggi potrebbe tornare al Quirinale con la lista dei ministri. Mattarella non si fa illusioni sulla durata del governo che molto difficilmente avrà i voti per durare sino alla legge di Bilancio e che forse in aula troverà solo i voti degli irriducibili di +Europa.

Senza fiducia il governo sarà probabilmente costretto a dimettersi la prossima settimana e dopo scatteranno i settanta giorni di campagna elettorale previsti dalla legge e che potrebbero costringere il governo a convocare le elezioni per il 19 o 26 agosto. A meno che i partiti non chiedano, dopo aver sfiduciato il governo, al premier in carica per gli affari correnti e al Capo dello Stato di intervenire per spostare di qualche settimana, magari sino al 9 settembre, la nuova chiamata alle urne.

Comunque vada, dopo oltre ottanta giorni di trattative e di una campagna elettorale mai finita, era importante per il Capo dello Stato rassicurare i mercati finanziari e in questo modo difendere il risparmio delle famiglie italiane che il combinato disposto tra promesse e elettorali e piano B (quello del professor Savona per uscire dall'euro), rischiava di compromettere.

La richiesta di messa in stato d'accusa, così come le manifestazioni annunciate dai partiti di destra, non preoccupano e vengono considerate una sorta di boomerang visto che le piazze si riempiono di manifestazioni di segno opposto. Ciò che invece amareggia Mattarella è l'essere ora ingiustamente percepito come presidente di una parte quando invece ritiene di aver lavorato con l'esclusivo obiettivo di dare un governo al Paese che ovviamente fosse rispettoso del ruolo che ha un Paese fondatore dell'Unione Europea e membro, sin dall'inizio, dell'Alleanza Atlantica.

Scriveva ieri il New York Times: «La lealtà all'euro di Sergio Mattarella ha portato al collasso del nascente governo populista poche ore prima che prendesse il controllo della quarta economia dell'Unione europea». Il sostegno ricevuto ieri anche dal presidente francese Macron compensano di gran lunga gli insulti via web che hanno coinvolto anche il fratello Piersanti ucciso dalla mafia. La risposta al perchè ieri le reti Mediaset siano state inzeppate di leader pronti ad insultare la presidenza della Repubblica l'ha invece dovuta dare Fedele Confalonieri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA