M5S, stop a Romani al Senato: non voteremo indagati

Mercoledì 21 Marzo 2018
M5S, stop a Romani al Senato: non voteremo indagati
«Vogliamo dare il via a questa legislatura, per questo ci siamo confrontati e continueremo a farlo con tutte le forze politiche. Allo stesso tempo però non veniamo meno ai nostri principi, per cui non voteremo persone condannate o sotto processo. Gli italiani hanno bisogno di risposte ai loro problemi, concentriamoci su quello». Così i due capigruppo M5S di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli, tornano a bocciare l'ipotesi di Paolo Romani Forza Italia alla presidenza del Senato.

«Alcune volte non riflettiamo sul fatto che in fondo siamo tutti sulla stessa barca, e questa barca punta sempre in avanti, inesorabile. Non possiamo fermarla, né rallentarla, possiamo però orientarla, decidere che direzione farle prendere», scrive Beppe Grillo in un post sul blog. «Se quello che ci attende è il domani, allora possiamo decisamente decidere che futuro avere. Ed è oggi che dobbiamo prendere queste decisioni. E' di vitale importanza», scrive Grillo senza fare alcun riferimento esplicito al contesto politico.

«Il nostro è un mondo che vive di enormi paradossi. Siamo capaci di costruire ed ammassare enormi ricchezze, ma non sappiamo ridistribuirle al maggior numero di persone possibile. Alcuni buttano e gettano schifati, altri muoiono senza nemmeno i rifiuti da mangiare. Eppure siamo all'alba di un nuovo mondo, un mondo dove mancherà il lavoro, un mondo che, se non saremo stati noi a rendere meno disuguale, segnerà sempre più profondi confini tra chi ha e chi non ha», scrive Grillo che insiste: «Siamo di fronte ad una opportunità unica. Possiamo cambiare rotta. Sarebbe un bene per tutti. In fondo siamo sulla stessa barca, e l'unica rotta tracciata è quella di un reddito universale. Nell'opera del regista Rudy Gnutti, intitolata appunto »In the same boat« (presto in tutte le sale) i maggiori pensatori ed economisti dei nostri tempi si interrogano sul futuro dell'umanità in un mondo senza lavoro». «Bauman, Atkinson, Latouche, Mazzuccato, Pepe Mujica, Brynjolffson e Gallegati; sono queste alcune delle voci che danno vita a questo magistrale docufilm, che spero possa essere ispiratore di grandi dibattiti e cambi di rotta», conclude.

 
Ultimo aggiornamento: 19:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA