dal nostro inviato
ROMA Archiviate le amministrative, aggravate dai casi Raggi e Appendino, M5S torna con il pensiero dritto al governo nazionale. Davide Casaleggio, sempre più alla guida del Movimento di cui sta seguendo tutti i passaggi politici più delicati, sta accelerando sulle votazioni del programma elettorale, consapevole che la finestra sulla trattativa relativa alla legge elettorale potrebbe riaprirsi presto.
LA LEADERSHIP
I ballottaggi e i risultati deludenti del primo turno (ci sono realtà dove il M5S ha ottenuto percentuali a una sola cifra) non mettono in alcun modo in discussione la lunga traversata di Luigi Di Maio verso la leadership nazionale o la carrellata di incontri ad alti livelli che stanno riempiendo la sua agenda. Il tema economico ha la priorità assoluta e Di Maio sta già sondando possibili ministri. Requisiti? Devono essere personalità riconosciute a livello internazionale. Lo scouting è apertissimo, ci sono due o tre nomi sul tavolo convincenti ma non considerati al top. I ballottaggi di ieri sono invece una parentesi deludente che andrà analizzata e smaltita presto. A patto di fare la raccolta differenziata delle responsabilità, sottolineano gli ortodossi. A Carrara, dove erano uniti e consolidati, i grillini hanno raggiunto l'obiettivo: la liberazione della città dal Pd, presentandosi come il nuovo fiammante e cromato contro l'usato. Ma questa volta l'usato ce lo aveva anche il M5S che infatti ha scelto di usare solo una parte del parco mezzi che aveva a disposizione. In giro per la campagna elettorale l'esperienza di Virginia Raggi non è mai stata sfoggiata: troppo imbarazzanti e poco pentastellate quelle intercettazioni piene di ragionamenti su stipendi e poltrone. Si è scelta l'auto usata sì, ma immatricolata a Livorno, Pomezia, Ragusa. Filippo Nogarin è stato inviato praticamente dappertutto a continuare uno storytelling interrotto tempo fa. Era febbraio, a Roma Paolo Berdini si avviava verso le dimissioni perché si era lasciato andare con un cronista parlando male di Raggi e il M5S, capitanato da Di Maio, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro aveva lanciato un sito web dedicato ai sindaci del Movimento. Special guest della presentazione erano Raggi e Appendino.
Quel sito si presenta ad oggi identico a quel giorno di febbraio, senza aggiornamenti significativi. Ora dopo queste elezioni si dovranno ricomporre gli equilibri lacerati dall'accantonamento dello ius soli e dal dialogo sulla legge elettorale. Gli ortodossi dopo un silenzio quasi obbligato, stanno rialzando la testa e pretendono un cambio di strategia: ritorno ai principi originari del M5S senza alcun tipo di compromesso salottiero, soluzioni annacquate o deroghe giudiziarie. Per maggiori informazioni: leggere il senatore Nicola Morra sempre più vicino a Beppe Grillo (che ieri non è andato a votare a Genova) che vorrebbe azzerare tutto e ripartire dalla piazza di san Giovanni piena del 2013. Un tentativo di sanare queste tensioni sarà Italia CinqueStelle che quest'anno potrebbe tornare, non a caso, a Bologna. Sarebbe un ritorno alle origini. Lì è cominciato tutto: l'8 settembre 2007, dieci anni fa, Beppe Grillo saliva sul palco del Vaffaday e lanciava la raccolta firme per i criteri di candidabilità ed eleggibilità dei parlamentari, i casi di revoca e decadenza e la modifica della legge elettorale. Tutti aspetti, notano gli ortodossi più critici, che non sono stati considerati nella recente trattativa nella commissione Affari Costituzionali.
ROMA Archiviate le amministrative, aggravate dai casi Raggi e Appendino, M5S torna con il pensiero dritto al governo nazionale. Davide Casaleggio, sempre più alla guida del Movimento di cui sta seguendo tutti i passaggi politici più delicati, sta accelerando sulle votazioni del programma elettorale, consapevole che la finestra sulla trattativa relativa alla legge elettorale potrebbe riaprirsi presto.
LA LEADERSHIP
I ballottaggi e i risultati deludenti del primo turno (ci sono realtà dove il M5S ha ottenuto percentuali a una sola cifra) non mettono in alcun modo in discussione la lunga traversata di Luigi Di Maio verso la leadership nazionale o la carrellata di incontri ad alti livelli che stanno riempiendo la sua agenda. Il tema economico ha la priorità assoluta e Di Maio sta già sondando possibili ministri. Requisiti? Devono essere personalità riconosciute a livello internazionale. Lo scouting è apertissimo, ci sono due o tre nomi sul tavolo convincenti ma non considerati al top. I ballottaggi di ieri sono invece una parentesi deludente che andrà analizzata e smaltita presto. A patto di fare la raccolta differenziata delle responsabilità, sottolineano gli ortodossi. A Carrara, dove erano uniti e consolidati, i grillini hanno raggiunto l'obiettivo: la liberazione della città dal Pd, presentandosi come il nuovo fiammante e cromato contro l'usato. Ma questa volta l'usato ce lo aveva anche il M5S che infatti ha scelto di usare solo una parte del parco mezzi che aveva a disposizione. In giro per la campagna elettorale l'esperienza di Virginia Raggi non è mai stata sfoggiata: troppo imbarazzanti e poco pentastellate quelle intercettazioni piene di ragionamenti su stipendi e poltrone. Si è scelta l'auto usata sì, ma immatricolata a Livorno, Pomezia, Ragusa. Filippo Nogarin è stato inviato praticamente dappertutto a continuare uno storytelling interrotto tempo fa. Era febbraio, a Roma Paolo Berdini si avviava verso le dimissioni perché si era lasciato andare con un cronista parlando male di Raggi e il M5S, capitanato da Di Maio, Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro aveva lanciato un sito web dedicato ai sindaci del Movimento. Special guest della presentazione erano Raggi e Appendino.
Quel sito si presenta ad oggi identico a quel giorno di febbraio, senza aggiornamenti significativi. Ora dopo queste elezioni si dovranno ricomporre gli equilibri lacerati dall'accantonamento dello ius soli e dal dialogo sulla legge elettorale. Gli ortodossi dopo un silenzio quasi obbligato, stanno rialzando la testa e pretendono un cambio di strategia: ritorno ai principi originari del M5S senza alcun tipo di compromesso salottiero, soluzioni annacquate o deroghe giudiziarie. Per maggiori informazioni: leggere il senatore Nicola Morra sempre più vicino a Beppe Grillo (che ieri non è andato a votare a Genova) che vorrebbe azzerare tutto e ripartire dalla piazza di san Giovanni piena del 2013. Un tentativo di sanare queste tensioni sarà Italia CinqueStelle che quest'anno potrebbe tornare, non a caso, a Bologna. Sarebbe un ritorno alle origini. Lì è cominciato tutto: l'8 settembre 2007, dieci anni fa, Beppe Grillo saliva sul palco del Vaffaday e lanciava la raccolta firme per i criteri di candidabilità ed eleggibilità dei parlamentari, i casi di revoca e decadenza e la modifica della legge elettorale. Tutti aspetti, notano gli ortodossi più critici, che non sono stati considerati nella recente trattativa nella commissione Affari Costituzionali.