Di Maio a Washington: né isolazionisti né filorussi

Mercoledì 15 Novembre 2017
Di Maio a Washington: né isolazionisti né filorussi
«Ieri è cominciata la mia prima giornata di incontri qui a Washington in veste di candidato premier del MoVimento 5 Stelle. Sono stato al Dipartimento di Stato americano, dove ho incontrato il Vice Assistente Segretario, Conrad Tribble. A seguire ho avuto un incontro anche con il majority whip della Camera dei Rappresentanti Steve Scalise. Esco da questi colloqui molto soddisfatto, soprattutto per la cordiale accoglienza che abbiamo ricevuto e per l'interesse sincero che i rappresentanti del governo americano e lo stesso Scalise hanno manifestato nei confronti del Movimento 5 Stelle e delle nostre proposte». Lo racconta il candidato premier M5S Luigi Di Maio, in un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo. 

«Come prima cosa - scrive - ho chiarito che il MoVimento 5 Stelle non è isolazionista né filorusso, come una parte della stampa italiana in questi anni ha voluto dipingerci: al contrario ci interessa avere più relazioni internazionali e interlocutori possibili, come è sempre stato per il nostro Paese, in un'ottica in cui gli Usa sono e resteranno uno dei nostri principali alleati e la Russia un nostro interlocutore storico».  Al centro delle discussioni anche il tema dell'Alleanza Atlantica: «Ho spiegato che non mettiamo in discussione la nostra permanenza nella Nato, ma vogliamo che la nostra voce venga ascoltata perché le cose che non ci vanno bene sono molte e si possono cambiare», sottolinea Di Maio.

«Non ci interessa nemmeno uscire dall'Europa, ma riteniamo sacrosanto mettere in discussione i trattati economici che fino ad oggi ci hanno impedito di fare investimenti a deficit, perché questa - rimarca il candidato premier M5S - è l'unica strada per sviluppare il nostro progetto di innovazione tecnologica e tornare a crescere».  «Insomma, ho voluto spiegare che il MoVimento 5 Stelle non è una forza da demonizzare, ma a cui guardare con interesse per le proposte e la nuova idea di Paese di cui siamo portatori», conclude Di Maio. 
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