Gli atenei stranieri citati da Conte: non ha studiato qui

Mercoledì 23 Maggio 2018 di Lorenzo De Cicco
Gli atenei stranieri citati da Conte: non ha studiato qui
L'università di Malta dice «da noi non ha mai insegnato»; quelle di New York, Cambridge e Parigi fanno trapelare, più o meno formalmente, che non è mai stato iscritto come studente; un altro istituto a Vienna, che nel curriculum viene menzionato per gli studi «giuridici», è invece una scuola di lingue che di diritto e materie affini non si è mai occupata; un altro organismo ancora, che per Conte farebbe capo all'Unione europea, non esiste neppure, almeno in questa forma. Eccola la ridda di contraddizioni che da ieri mattina ha preso a vorticare come una giostra attorno al cursus honorum di Giuseppe Conte, il professore che Di Maio e Salvini hanno candidato premier l'altro ieri al Quirinale.

«NESSUN RISCONTRO»
I documenti da cui fluiscono dubbi e aspetti controversi sono due: i curricula pubblicati sul sito della Camera e sul sito dell'associazione Civilisti Italiani. I punti da chiarire sono almeno sei, al netto della difesa del M5S, che ieri ha detto: «Conte ha scritto con chiarezza che alla New York University ha perfezionato e aggiornato i suoi studi, non ha mai citato corsi o master, il governo del cambiamento fa paura».



Il primo caso lo ha sollevato il New York Times, che ha contattato la New York University, dove Conte sostiene di avere portato a termine il «perfezionamento di studi giuridici», «ogni estate» dal 2008 al 2012. «Una persona con questo nome non compare nei nostri registri, né come studente né come membro della facoltà», ha detto la portavoce dell'università, Michelle Tsai. Conte, ha proseguito, «potrebbe aver frequentato dei corsi da uno-due giorni che non vengono registrati d'ufficio». Alcune email lette dall'Adnkronos proverebbero che Conte sia stato in contatto con un professore della NYU, ma solo nel 2014 due anni dopo, quindi e per parlare di una rivista giuridica italiana. Da un'altra email di cui parla l'agenzia, Conte avrebbe chiesto e ottenuto dall'università l'accesso alla biblioteca.

«NON HA FATTO IL PROF»
Ma la Grande Mela è solo l'innesco della storia. Contattata dal Messaggero, l'University of Malta, dove Conte ha scritto di avere «insegnato nell'estate 1997 nell'ambito del Corso internazionale di studi intitolato: European contract and banking law», fornisce al nostro giornale questa dichiarazione: «Non c'è traccia che Giuseppe Conte abbia mai fatto parte del corpo docenti permanente dell'università. Questo non esclude che egli abbia potuto essere coinvolto in alcune letture organizzate nell'estate del 1997 dalla defunta Foundation for International Studies (FIS)». Fondazione che però, sottolinea l'università di Malta, è una «entità separata» rispetto all'università, con cui era stata attivata una collaborazione.

NEGLI ARCHIVI
Nell'archivio informatico della facoltà di Giurisprudenza della Sorbona di Parigi non hanno trovato alcun Giuseppe Conte. E Cambridge? Conte ha dichiarato di aver seguito un corso nel settembre del 2001, un periodo in cui l'università è chiusa per le vacanze estive. Una fonte dell'istituto ha detto alla Reuters che «non c'è nessuna traccia della frequentazione di Conte, potrebbe aver seguito un corso tenuto da un terzo istituto». Dalla Duquesne University di Pittsburgh - menzionata sempre per il «perfezionamento di studi giuridici», nel 1992 - una fonte dell'ufficio matricole, contattata dal Messaggero, ha sostenuto che «Giuseppe Conte non è presente nell'archivio come studente dell'università, non ha frequentato alcun corso ufficiale». In una nota diffusa ieri notte, l'ateneo ha confermato che Conte non è stato «registrato come studente», ma che «all'inizio degli anni 90 è stato alla Duquesne University in virtù dell'affiliazione con l'istituto Villa Nazareth, un programma culturale finanziato a Roma dal Cardinale Tardini, che incoraggiava scambi tra studenti».

C'è poi il caso dell'«International Kulturinstitute» di Vienna, così compare nel Cv di Conte, sempre per gli «studi giuridici». Secondo il quotidiano Der Standard, «in realtà si chiama Internationales Kulturinstitut ed è solo una scuola di lingue che offre corsi di tedesco». Altro nome sbagliato: «Social Justice Group istituito presso l'Unione europea». Non esiste, almeno in seno all'Unione europea.
Ultimo aggiornamento: 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA