Riforme, Giovani Confindustria: non perdere l'occasione del referendum

Venerdì 10 Giugno 2016 di Giusy Franzese
Riforme, Giovani Confindustria: non perdere l'occasione del referendum
Ripresa o ripresina? Da Santa Margherita Ligure i Giovani di Confindustria, nel loro tradizionale incontro annuale, derubricano la questione a "domanda sbagliata": quella giusta - dicono - è: «Quando ci rimettiamo a correre?». Loro una risposta, o meglio un desiderio,  ce l'hanno: ora. Perché - spiega il presidente Marco Gay nella relazione introduttiva - è adesso il momento, le condizioni ci sono tutte: «Siamo ad una svolta finanziaria. Siamo ad una svolta infrastrutturale, una svolta giudiziaria, sociale e politica. Si avverte fiducia in Italia e nell'Italia. I numeri ancora ballano ma il clima e' cambiato». Insomma «la guerra è finita» e adesso bisogna «ricostruire la pace». 

Per farlo - sottolinea Gay - occorre «cambiare mentalità». Sapendo che le condizioni precrisi «non ci sono più e non torneranno: siamo in una nuova epoca, con un nuovo modo di fare  impresa». Tutto quello che un po' di anni fa sembrava impossibile adesso sta diventando realtà . Gay cita l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e rilancia: «ora tocca al pubblico impiego». Ricorda le riforme fatte, come il passaggio al retributivo per le pensioni, e quella della pubblica amministrazione. E le battaglie vinte: come quella contro il rigore senza crescita di Bruxelles. «Il muro sta crollando e ci sono gia' i coraggiosi  e i visionari che sono riusciti a oltrepassarlo». E allora - insiste - «questo e' il tempo di rilanciare, di osare, di intraprendere». 

In questo contesto , per i giovani imprenditori, si inserisce anche la «svolta costituzionale» in arrivo con il referendum: «E' l'occasione da non perdere» dice senza mezzi termini Marco Gay, ricordando che gli imprenditori aspettano questa svolta da almeno 25 anni. E precisa: «La nostra non e' una cambiale in bianco verso l'uno o l'altro schieramento, ma la possibilita' concreta, a portata di mano, di chiudere la stagione delle riforme costituzionali e di accelerare quelle delle riforme economiche».  Perché «la riforma perfetta non esiste» e questa almeno garantisce il superamento del bicamelarismo perfetto; l'eliminazione del Cnel, organo costoso e sorpassato; una ripartizione logica delle competenze tra Stato e Regioni. 

Per Matteo Renzi, che nel pomeriggio sara' qui per un dialogo con la platea degli imprenditori junior, si prevede un'accoglienza decisamente piu' amichevole rispetto a quella che il premier ha trovato ieri dai commercianti. 

 
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