«I teorici della chiusura fanno male all'Italia, tanto male. E non solo per la Vespa o per il cibo. Ma perché siamo un piccolo Paese di appena 60 milioni di abitanti che tuttavia ha una forza evocativa e suggestiva nel mondo micidiale. In questi anni abbiamo finalmente impostato una strategia sull'export con risultati evidenti ma ancora non basta. Dalla globalizzazione l'Italia ha ancora molto da guadagnare». Lo scrive su Facebook Matteo Renzi, che interviene così sul tema dei dazi che gli Stati Uniti vorrebbero applicare ai prodotti italiani ed europei.
«Certo - aggiunge l'ex premier - vanno trovate nuove forme di tutela per le persone che non ce la fanno, per chi sta ai margini. Ma vanno protette le persone, non le merci. E il futuro dei miei figli sarà più forte e più ricco se l'Italia sarà protagonista della società aperta insieme a un'Europa diversa da quella troppo
burocratica di oggi».
Non manca un attacco ai leader populisti di casa nostra: «Per mesi - ricorda Renzi i Salvini e i Beppe Grillo ci hanno fatto la lezione, nei talk e sui giornali: copiate da Trump, il futuro è il protezionismo, la società aperta fa solo danno. È bastata una indiscrezione sui giornali americani per zittire tutti i protezionisti italiani. Chi fa paura sul futuro, fa notizia. Ma chi fa progetti sul futuro, fa politica. La differenza tra noi e i populisti è tutta qui».
© RIPRODUZIONE RISERVATA «Certo - aggiunge l'ex premier - vanno trovate nuove forme di tutela per le persone che non ce la fanno, per chi sta ai margini. Ma vanno protette le persone, non le merci. E il futuro dei miei figli sarà più forte e più ricco se l'Italia sarà protagonista della società aperta insieme a un'Europa diversa da quella troppo
burocratica di oggi».
Non manca un attacco ai leader populisti di casa nostra: «Per mesi - ricorda Renzi i Salvini e i Beppe Grillo ci hanno fatto la lezione, nei talk e sui giornali: copiate da Trump, il futuro è il protezionismo, la società aperta fa solo danno. È bastata una indiscrezione sui giornali americani per zittire tutti i protezionisti italiani. Chi fa paura sul futuro, fa notizia. Ma chi fa progetti sul futuro, fa politica. La differenza tra noi e i populisti è tutta qui».
