Caso rifiuti a Napoli, De Luca contro tutti: Grasso si vergogni

Lunedì 19 Febbraio 2018
Caso rifiuti a Napoli, De Luca contro tutti: Grasso si vergogni

Roberto De Luca rimette nelle mani del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, le deleghe assessorili al Bilancio e allo Sviluppo.

Lo rende noto il primo cittadino, che ha ricevuto una lettera mediante posta certificata; lo stesso De Luca ha pubblicato il testo della missiva sul suo profilo Facebook. Il sindaco di Salerno aveva già spiegato stamane di voler avocare a sé le deleghe di De Luca - indagato per corruzione dalla procura di Napoli - in attesa di incontrarlo nei prossimi giorni «per chiarire i termini delle sue determinazioni». 

Pietro Grasso annuncia una manifestazione a Napoli «per il primato della politica pulita», e scatena le ire del governatore Vincenzo De Luca: «C'è da vergognarsi, finto moralismo da quattro soldi. Lo sfido a un dibattito pubblico». Non si placa lo scontro politico sui video di Fanpage e sull'inchiesta in cui è indagato uno dei figli del presidente della Regione: nella cronaca di oggi anche due flash mob dei Cinquestelle per chiedere le dimissioni del governatore e sollecitare l'ufficializzazione di quelle di Roberto De Luca da assessore comunale, annunciate ma non ancora protocollate né accettate ufficialmente dal sindaco di Salerno.

Mentre gli investigatori continuano a esaminare le carte sequestrate e le oltre 900 ore di video girate da Fanpage, Vincenzo De Luca posta un lungo filmato su Facebook. Attacca anzitutto Fanpage: «Contro di noi una campagna di aggressione mediatica e di pseudogiornalismo, una operazione camorristica e squadristica. Una vergogna nazionale». Poi mette nel mirino il leader di LeU, che da giorni usa parole dure sui fatti napoletani: «Ho visto le sue dichiarazioni, c'è da vergognarsi, non una parola sui camorristi che vengono a fare operazioni di aggressione. Sfido anche questo nostro amico a un dibattito sulla moralità pubblica».

Grasso replica: «Non ci interessano le vicende personali su cui indaga la magistratura. Non risponderò alle provocazioni e alle sfide a duello sul terreno del moralismo. Saremo il 26 a Napoli per rivendicare il primato di una politica indisponibile a qualsiasi contatto con affaristi e criminali, una politica pulita che lotta per il benessere dei cittadini». E aggiunge: «Non ne faccio una vicenda personale tra me e De Luca. La moralità o si ha o non si ha».

De Luca torna anche ad attaccare i Cinquestelle, che lanciano una mozione di sfiducia contro il governatore e manifestano in piazza, a Napoli e a Salerno, chiedendogli di andar via. «I migliori utilizzatori di questa vicenda ignobile sono loro, sono mesi che sfido Luigino Di Maio a un confronto pubblico ma lui scappa». E poi: «Abbiamo cominciato a buttare fuori la camorra dalle istituzioni e continueremo a farlo, faremo ringoiare tutto
a quelli che hanno messo in piedi questa aggressione mediatica e a quelli che si sono prestati a questa aggressione».

Il candidato premier del M5s risponde su Twitter: «Le minacce di De Luca sono assolutamente intollerabili e inconciliabili con il suo ruolo istituzionale. Cosa vuol far "ringoiare"? La valigetta piena di soldi? Deve dimettersi immediatamente e mi aspetto che Renzi e Gentiloni prendano subito le distanze».

«Siamo sotto attacco perché la Campania è un modello nazionale di rigore, correttezza amministrativa, onestà e
trasparenza. Per la prima volta stiamo facendo pulizie», è la tesi di De Luca: «Ci sentiamo partigiani di una nuova Resistenza». Gli risponde nel flash mob del M5s, sotto la Regione, Roberto Fico: «È possibile che nello studio di Roberto De Luca arrivi un ex camorrista, entri tranquillamente e parli come se niente fosse di rifiuti? È una vergogna assoluta che si possa gestire anche un solo grammo di spazzatura in questo modo».

 

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 11:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA