Sicilia: Anzaldi (Pd), M5S si vergogna dei suoi sindaci

Martedì 8 Agosto 2017
Sicilia: Anzaldi (Pd), M5S si vergogna dei suoi sindaci
Al terzo giorno di tour elettorale del M5S in Sicilia, cominciano ad arrivare gli attacchi dei futuri avversari. In primis il Partito Democratico che con il deputato Michele Anzaldi segue le mosse pentastellate e si diverte a stuzzicare: I«Altro che rivendicare il lavoro dei propri amministratori! in Sicilia il Movimento 5 stelle si vergogna dei suoi sindaci e li terrà accuratamente lontano dal proprio candidato a governatore Cancelleri - scrive Anzaldi - Lo ha confermato lo stesso candidato, dopo aver tenuto il sindaco di Ragusa alla larga dal palco del comizio a Marina di Ragusa: per tutta la campagna si vedranno solo Cancelleri, di Maio e di Battista, questi ultimi intenzionati a sfruttare la Sicilia solo come palcoscenico per la propria battaglia nazionale. Niente sindaci a cinque stelle, dopo aver fallito dappertutto».

Il deputato dem condivide sul suo profilo Facebook le parole di Cancelleri al «Giornale di Sicilia»: «Durante il tour elettorale saremo sempre e solamente in tre, io, Di Maio e Di Battista».
Parole che offrono la palla al bazo ad Anzaldi: «Difficile dargli torto, visto che nei 9 Comuni dove hanno vinto, in Sicilia, si ricordano solo guerre interne, espulsioni, indagini della magistratura, disastri amministrativi, nessun provvedimento degno di nota. Su 9 sindaci eletti sotto le insegne M5s, uno è stato espulso dal partito dopo pochi mesi dalla vittoria elettorale (Gela), due sono indagati per abuso d'ufficio (Alcamo e Bagheria), in tre amministrazioni è stato dichiarato il dissesto finanziario (Porto Empedocle, Favara e Augusta), a Ragusa il sindaco è stato espulso dal meetup locale dei grillini della prima ora, e si potrebbe continuare. Si potrebbe ricordare l'indagine per abusi edilizi sull'assessore di Bagheria costretto a dimettersi, coinvolto anche il sindaco. Quello stesso sindaco, Patrizio Cinque, che in consiglio comunale, rivolto ad un cittadino, gli ha urlato: 'Io ti strappo il cuore!'».
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