Alfano: «L'Europa salta senza intesa sui migranti»

Martedì 23 Agosto 2016 di Sara Menafra
Alfano: «L'Europa salta senza intesa sui migranti»

ROMA A Ventotene si stringono mani e si annunciano passi avanti su tanti temi, a cominciare dall'immigrazione. Ma forse è al meeting di Cl di Rimini, all'incontro tra il ministro degli interni tedesco Thomas De Maziere e quello italiano Angelino Alfano, che si capisce se davvero il 2016 sarà l'anno del migration compact e della revisione degli accordi europei sull'accoglienza dei rifugiati. Alfano, prima che l'incontro cominci, prova a fissare i paletti: «Se la Ue non sarà in grado di organizzare i rimpatri e l'integrazione, avrà fallito. Si tratta di una sfida decisiva per il futuro dell'Unione, se non si risolve la crisi dei profughi l'Europa rischia di saltare e salta anche per mano di movimenti estremisti come quelli che stiamo vedendo nascere in tutta Europa», dice. E nel corso del dibattito aggiunge: «Dovremo avere la forza di rimpatriare gli irregolari. Ma nessuno mi può chiedere, come non mi hanno mai chiesto, di non salvare una famiglia che affoga in mare: prima li salviamo e poi stabiliamo chi sono e, se non sono profughi, li rimpatriamo. Dopo aver visto intere famiglie morte avvinghiate a Lampedusa, nella mia Sicilia, su questo punto non torno indietro».

«SÌ AI PROFUGHI ITALIANI»
De Maziere sceglie Rimini per fare un'apertura di sostanza, oltre alle frasi di circostanza proprie di un dibattito con centinaia di ascoltatori. Dice, infatti, che da quest'anno la Germania parteciperà attivamente alla relocation dei migranti arrivati in Italia, come non aveva mai fatto finora. L'accordo siglato un anno fa che prevedeva la ricollocazione di 35mila profughi siriano ed eritrei arrivati in Italia è rimasto bloccato a poche migliaia di partenze. I problemi sono stati tanti, ma certo ha inciso il fatto che Berlino (che a sua volta nel 2015 ha accolto un milione di persone) non abbia accolto i 10mila che le spettavano: «Dico fin d'ora - ha detto invece ieri De Maziere - che nei prossimi mesi accoglieremo centinaia di migranti provenienti dall'Italia sulla base del principio della relocation, sperando che gli altri paesi seguiranno il nostro esempio. Abbiamo un dovere di solidarietà».
Più in generale, tra dibattito pubblico e incontro a quattr'occhi, i due, che si rivedranno a fine mese per un incontro più tecnico, sono sembrati in sintonia su molti aspetti: «Il lavoro di cooperazione tra Italia e Germania nei confronti della sicurezza è sempre stato molto buono» e «ha funzionato sempre molto bene» anche «nei confronti delle politiche sull'immigrazione», ha detto De Maziere.

LINEA COMUNE SULLA TURCHIA
I due sono sembrati in sintonia anche su un tema difficile come quello dell'accordo con la Turchia sui migranti. Teoricamente, dal 1 ottobre i turchi potranno viaggiare in Europa senza passaporto e Erdogan ha già detto che non accetta le condizioni proposte dall'Unione sui diritti umani: «Andiamo cauti a far saltare l'accordo sui rifugiati con la Turchia: sarebbe una Libia bis», risponde Alfano. «Lo schema dell'accordo con la Turchia - sottolinea -, l'Italia lo dovrebbe replicare con la Libia, con un governo che speriamo lì possa dare stabilità». De Maziere ha anche ribadito la linea di divieto parziale del burqa per il suo paese: «Non è illegale ma non può essere usato in uffici pubblici o a scuola». Se l'intesa tra Germania e Italia dunque sembra reggere, la partita ancora aperta è quella dell'intesa con il resto dell'Unione. Ieri, per fare solo l'esempio più recente, l'Ungheria ha dichiarato di non voler riprendere i rifugiati identificati all'interno dei suoi confini. La linea di Budapest è che in questo caso gli accordi di Dublino non si applicano perché i rifugiati molto probabilmente sono passati prima in Grecia. E dunque niente rimpatrio, sebbene si tratti di non puù di ventimila persone.