Francia, Valls: «Stop ai fondi stranieri per costruire le moschee»

Sabato 30 Luglio 2016 di Francesca Pierantozzi
Francia, Valls: «Stop ai fondi stranieri per costruire le moschee»
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Ripartire da zero con l'Islam di Francia, inventare una nuova relazione con lo Stato, vietare il finanziamento straniero della costruzione delle moschee, formare gli imam in patria, azzerare il salafismo. Quattro giorni dopo l'attacco a Saint Etienne du Rouvray, dopo 233 morti in un anno e mezzo di terrorismo jihadista, Manuel Valls osa l'affondo, anche se ripete: «Il nostro scudo è la democrazia», La guerra sarà lunga, ma la vinceremo perché abbiamo una strategia e Non sarà il mio governo a creare una Guantanamo alla francese». Valls ammette: rilasciare Adel Kermiche, lo sgozzatore di padre Hamel, anche se col braccialetto elettronico, è stato «un fallimento». I nemici del governo ormai sono tanti: il terrorismo, le critiche della destra, il razzismo del Front National, la paura. Ai francesi, e in particolare ai cinque milioni di musulmani di Francia, il premier ha detto in una lunga intervista a Le Monde che «è necessario costruire un nuovo modello» di rapporto tra la Francia e il suo Islam. E' il ministro dell'Interno Cazeneuve, che in Francia ha anche la funzione di ministro dei culti che sta lavorando al progetto, di cui Valls ha elencato alcune linee guida.

«NO A GUANTANAMO»
Innanzitutto gli imam dovranno «essere formati in Francia e non altrove», ovvero non all'estero, in Marocco, Algeria o Arabia Saudita. E poi l'annosa questione, ciclicamente affrontata e mai risolta: il finanziamento della costruzione delle moschee e dell'organizzazione del culto musulmano. «Auspico ha detto Valls che per un periodo da determinare non possano più esserci finanziamenti dall'estero». Il premier francese questa volta non ha parlato soltanto di organizzazione, ma anche di dottrine religiose: «Bisogna essere irremovibili sulle critiche alla laicità, le ideologie integraliste e su tutti quelli che, con un discorso fondamentalista, preparano gli spiriti alla violenza. Il salafismo non deve esistere in Francia. Spetta all'Islam francese reagire. Tutti i cittadini hanno un ruolo da svolgere nella lotta contro il radicalismo, e dunque anche i musulmani». Da sempre il finanziamento del culto musulmano in Francia è affidato a doni in arrivo dall'estero, in particolare Marocco, Algeria, Arabia Saudita e Qatar.

LE POLEMICHE
Stesso problema per gli imam: nell'immensa maggioranza sono formati all'estero, quasi nessuno segue i corsi dell'istituto di Scienze umane di Saint Denis, di Chateau-Chinon o alla Grande Moschea di Parigi. Quando arrivano in Francia (soprattutto da Marocco) i nuovi imam continuano a essere stipendiati dal loro paese di origine. L'opposizione di destra dei Republicains, in aperta rottura col governo in materia di lotta al terrorismo, ha denunciato «l'ipocrisia di Valls». In particolare il parlamentare Eric Ciotti, presidente del consiglio dipartimentale delle Alpes-Maritimes, ha accusato il governo di aver recentemente autorizzato l'apertura di una nuova mosche a Nizza costruita con fondi sauditi e di proprietà di un cittadino saudita. «Valls ordini adesso la chiusura di questa moschea», ha intimato Ciotti.