Nuova stretta all'immigrazione da parte di Donald Trump. Il presidente Usa ha deciso oggi di ridurre il numero dei rifugiati ammessi negli Stati Uniti nel prossimo anno fiscale a 45mila.
Si tratta della soglia più bassa dal 1980, quando il programma fu istituito. Quell'anno, sotto la presidenza del democratico Jimmy Carter, gli Stati Uniti accettarono 207mila rifugiati. Il numero è poi crollato negli anni '90, fino a raggiungere il minimo storico dopo gli attentati dell'11 settembre, quando scese sotto i 30mila. Nel 2016 invece, ultimo anno di mandato di Barack Obama, i profughi ammessi in America sono stati 85mila. La decisione di Trump è arrivata dopo i pareri del Dipartimento di Stato e di quello di Sicurezza interna. Il primo aveva raccomandato al presidentedi non scendere sotto i 50mila rifugiati, il secondo invece aveva chiesto un massimo di 40mila.
La decisione di ridurre il tetto massimo di profughi ammessi in America segue alla cancellazione, da parte di Trump, del piano "Dreamers", con cui veniva riconosciuto il diritto di permanenza nel territorio statunitense ai figli degli immigrati illegali.
Ultimo aggiornamento: 16:26
© RIPRODUZIONE RISERVATA Si tratta della soglia più bassa dal 1980, quando il programma fu istituito. Quell'anno, sotto la presidenza del democratico Jimmy Carter, gli Stati Uniti accettarono 207mila rifugiati. Il numero è poi crollato negli anni '90, fino a raggiungere il minimo storico dopo gli attentati dell'11 settembre, quando scese sotto i 30mila. Nel 2016 invece, ultimo anno di mandato di Barack Obama, i profughi ammessi in America sono stati 85mila. La decisione di Trump è arrivata dopo i pareri del Dipartimento di Stato e di quello di Sicurezza interna. Il primo aveva raccomandato al presidentedi non scendere sotto i 50mila rifugiati, il secondo invece aveva chiesto un massimo di 40mila.
La decisione di ridurre il tetto massimo di profughi ammessi in America segue alla cancellazione, da parte di Trump, del piano "Dreamers", con cui veniva riconosciuto il diritto di permanenza nel territorio statunitense ai figli degli immigrati illegali.
