Usa-Russia, si tratta per pace in Siria E Mosca annuncia l'asse con Teheran `

Mercoledì 17 Agosto 2016 di Giuseppe D'Amato
Usa-Russia, si tratta per pace in Siria E Mosca annuncia l'asse con Teheran `

MOSCA Russi ed americani sono alla ricerca di un accordo sulla Siria. È questa la conclusione che si desume dalle dichiarazioni del ministro della Difesa federale, Serghej Shojgu, sul tentativo di trovare una soluzione alla drammatica situazione in cui versa Aleppo.
Come denunciato dalle Nazioni Unite a più riprese, la metropoli siriana del nord è sull'orlo del collasso umanitario. La creazione dei corridoi, organizzati per alcune ore al giorno dai governativi per far defluire la popolazione in fuga, non ha avuto finora il successo sperato. Mancano elettricità e acqua in numerosi quartieri della città e circa 700mila persone sono in pratica prigioniere dei combattimenti. Ad Aleppo, ha osservato Peter Maurer presidente della Croce Rossa internazionale, si sta combattendo «uno dei più devastanti conflitti urbani dei tempi moderni. Nessuno è al sicuro».

I CONTATTI
Russi ed americani hanno coscienza della tragedia in corso. «Passo dopo passo ci stiamo avvicinando ad un'intesa ha dichiarato il ministro federale -. Mi riferisco esclusivamente ad Aleppo. Questa intesa ci permetterebbe di trovare terreno comune e incominciare a combattere insieme per portate la pace in quelle terre, in modo da far tornare a casa quella gente». Le trattative, stando a Serghej Shojgu, sarebbero «in una fase molto attiva».
Ambienti diplomatici statunitensi hanno, però, smorzato l'ottimismo del ministro russo, sostenendo che l'intesa non è vicina. «Non abbiamo nulla da annunciare in questo momento ha affermato la portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Elizabeth Trundeau - ma siamo in stretto contatto» con loro.
Da tempo Mosca e Washington discutono su come meglio coordinare i propri sforzi in Siria, ma finora i risultati sono stati modesti. Il punto di divergenza maggiore riguarda i gruppi da inserire nella lista nera dei terroristi, quindi da colpire. Le domande essenzialmente sono due. La prima: quale è la vera opposizione non radicale al presidente Assad? La seconda: perché alcuni gruppi presentabili, chiedono i russi, non si ritirano dalle aree controllate dal Fronte Al-Nusra? Sul terreno, in pratica, il caos regna sovrano.

Nell'autunno scorso, subito dopo l'inizio dell'intervento aereo di Mosca in Siria, i militari russi ed americani si sono accordati per non pestarsi i piedi vicendevolmente. Quando forze così consistenti operano tanto vicine si rischia sempre l'incidente. Così sono stati definiti i corridoi aerei da utilizzare ed il modo per farsi riconoscere. Ed infatti, subito dopo l'abbattimento del jet federale da parte dell'F16 turco, avvenuto il 24 novembre scorso, Mosca aveva immediatamente alzato la voce contro Ankara, intimandole di non provarci nemmeno con la tesi dell'incidente casuale.

L'IDEA DI TRUMP
La possibile intesa per Aleppo significa che forse si potrebbero poi realizzare i piani di pacificazione con la divisione della Siria in una zona sciita (sotto il controllo di Assad, russi ed iraniani) ed in una sunnita (nelle mani dell'opposizione). Insomma la soluzione della tragedia umanitaria nel nord porterebbe con sé un probabile cambiamento politico interno del Paese arabo e geopolitico del Medio Oriente dopo sei anni di guerra. Mosca e Teheran sono da sempre dalla stessa parte in sostegno di Assad, ma con una decisione senza precedenti dalla rivoluzione del 1979, l'Iran ha concesso ieri l'uso di una sua base ai bombardieri russi per i raid in Siria. L'annuncio storico è stato fatto quasi contemporaneamente dai due governi.

 
In queste ore i russi seguono con attenzione anche le dichiarazioni del candidato alla presidenza Usa, Donald Trump, che propone di coinvolgere di più in futuro il Cremlino nella lotta contro l'Isis e definire una specie di reset nelle relazioni bilaterali. Chiaramente, per ora, non vi sono reazioni. I rapporti del capo della campagna elettorale del magnate, Paul Manafort, con l'entourage dell'ex presidente filo-russo dell'Ucraina Yanukovich viene invece rimarcato dai democratici. Si parla di soldi cash pagati illegalmente, ma i repubblicani negano.
 

Ultimo aggiornamento: 23:57