Su Der Spiegel la Statua della Libertà “decapitata” dagli editti di Trump. E sul New Yorker la fiaccola è spenta

Venerdì 3 Febbraio 2017 di Anna Guaita
Su Der Spiegel la Statua della Libertà “decapitata” dagli editti di Trump. E sul New Yorker la fiaccola è spenta
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NEW YORK – Da più di un secolo la Statua della Libertà accoglie i viaggiatori a New York. Da quando i francesi la regalarono agli americani, nel 1886, sorge alla bocca del fiume Hudson, e con la sua fiaccola dovrebbe spargere la luce della libertà.

Due note riviste hanno usato il monumento per commentare – senza parole – le ultime scelte dell’Amministrazione Trump in materia di accoglienza degli immigrati e dei profughi. Il New Yorker mostra la fiamma della libertà spenta, con un filo di fumo che si alza nel cielo. Der Spiegel, ben più crudo, immagina un Donald Trump nelle vesti di un giustiziere alla maniera di Isis, che ha decapitato la statua e ne tiene in mano la testa sanguinante.

L’immagine di Der Spiegel fa più impressione per la sua durezza, ma è importante notare che l’ha disegnata un profugo, un cubano che arrivò negli Usa negli anni Ottanta e qui trovò libertà, lavoro e sicurezza. Oggi Edel Rodriguez ricorda: “Avevo 9 anni quando venni negli Stati Uniti. Ricordo quel che un bambino prova quando è costretto  lasciare il suo Paese. E mi fa soffrire che oggi tanti bambini siano tenuti lontani, non possano entrare in questo Paese”.

Donald Trump aveva promesso durante la campagna elettorale di tenere i musulmani lontani dagli Usa per proteggere il Pese dal terrorismo. Il decreto presidenziale emanato lo scorso venerdì blocca l’ingresso negli Usa ai cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana mentre ferma del tutto – anche se temporaneamente – l’ingresso dei profughi. L’Amministrazione sostiene che non si tratta di un blocco dei musulmani, poiché altri Paesi anch’essi a maggioranza islamica non sono stati inclusi nel bando. Sia l’opinione pubblica Usa che quella del resto del mondo tuttavia ha letto il decreto proprio come una legge discriminatoria, contro i fedeli dell’Islam.  E quindi si tratterebbe di un tradimento del  messaggio della Statua che invece promette porte aperte ed eguaglianza.




Ai piedi della statua è infatti inciso il famoso sonetto della poetessa Emma Lazarus: “Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare libere, i rifiuti miserabili delle vostre coste affollate. Mandatemi i senzatetto, le vittime delle tempeste, e io solleverò la mia fiaccola accanto alla porta dorata”.

Evidentemente per il New Yorker e  Der Spiegel l’editto di Donald Trump ha spento quella fiaccola.

 
Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 19:21 © RIPRODUZIONE RISERVATA