Obama, altolà alla Russia: «Ora basta interferenze»

Sabato 17 Dicembre 2016 di Anna Guaita
Obama, altolà alla Russia: «Ora basta interferenze»

NEW YORK - Adesso sono tutti d'accordo: tutte le agenzie di intelligence Usa condividono la certezza che l'hackeraggio dei siti democratici durante le elezioni è stato pilotato da Vladimir Putin allo scopo di favorire il candidato Donald Trump e indebolire la rivale Hillary Clinton. La notizia che anche l'Fbi era giunta alla stessa conclusione che qualche giorno fa era stata espressa dalla Cia è arrivata ieri nel primo pomeriggio.

LE ACCUSE DELLA CLINTON
La reazione di Hillary è stata molto forte: «Questo è un attacco al nostro Paese, alla nostra democrazia». La notizia ha anche fatto tardare di quasi mezz'ora l'ultima conferenza stampa del presidente Obama per il 2016. Le interferenze della Russia nelle elezioni hanno così dominato il lungo colloquio del presidente, che è stato interrotto brevemente quando nella sala affollatissima una giornalista si è sentita male e Obama ha chiesto l'intervento del proprio medico personale. Obama ha tentato di percorrere un tragitto molto delicato: da un canto assicurare che il meccanismo delle elezioni è stato corretto, dall'altro spiegare come l'interferenza dei russi abbia danneggiato Hillary Clinton.

Tecnicamente, dunque, la consultazione elettorale si è svolta in modo corretto: «Tutti i voti sono stati contati nel modo appropriato e non ci sono prove di interferenze». Emotivamente e politicamente le cose sono andate in modo diverso: «I russi hanno condotto l'hacking dei democratici. Ne sono sicuro. Abbiamo seguito queste azioni sin dall'inizio e ve le abbiamo descritte già in estate». Ha poi aggiunto: «Sapete bene che poco succede in Russia senza il consenso di Vladmir Putin».

E difatti, ha rivelato, «in settembre ho personalmente ammonito Putin, e da allora gli attacchi sono cessati, ma il materiale era già arrivato a Wikileaks». Obama ha aggiunto che a suo giudizio Hillary «non è stata trattata in modo equo», e che «la copertura giornalistica è stata inquietante». Infatti «un pugno di lettere fatte trapelare» sono diventate «un'ossessione», quando il Paese era nel mezzo di «un'elezione in cui si dovevano discutere i grandi problemi fondamentali del futuro».

In altre parole: ha ufficialmente e senza peli sulla lingua accusato i russi di aver tentato di interferire nelle elezioni, e ha accusato la stampa di essere caduta nelle manovre di Putin. Nella mattinata, da Mosca era arrivato un messaggio secco di Putin stesso: che Obama metta a disposizione le prove, o «che taccia». Dal canto suo, il presidente eletto Donald Trump aveva definito «ridicole» le accuse di pirateria russa a suo favore. Fra i repubblicani in generale almeno un terzo secondo un sondaggio - anzi sta crescendo una certa ammirazione per Putin, tanto che Obama nella sua conferenza stampa ha reagito: «Ronald Reagan si sta rigirando nella tomba nel sentirlo».

VULNERABILITÀ
Il presidente ha colto al volo il risultato del sondaggio per lamentare che «la vulnerabilità degli Usa davanti ai russi cresce quando siamo divisi come lo siamo ora». E ha lanciato un appello direttamente a Trump perché una volta alla Casa Bianca «condivida la stessa preoccupazione davanti alla possibilità che una potenza straniera può influire nella nostra politica». Molto discussa era stata nelle precedenti ore una promessa fatta da Obama nel corso di un'intervista alla radio pubblica Npr, nella quale aveva detto che intende intervenire contro la Russia per l'hackeraggio: «Quando un governo straniero tenta di influenzare l'integrità delle nostre elezioni - aveva detto - dobbiamo agire. E lo faremo».

E ha ripetuto la promessa anche ieri pomeriggio: «Dobbiamo mandare dei messaggi, pensati e calcolati con attenzione. Alcuni saranno pubblici, altri no». Ma quanto a desecretare lo studio delle agenzie di intelligence ha dovuto spiegare: «Molta roba deve restare top secret. Rivelerei le fonti e i metodi della nostra intelligence, quando noi possiamo catturare i colpevoli quando non sanno cosa sappiamo».

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Ultimo aggiornamento: 19 Dicembre, 09:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA