Macedonia, refrendum sul nome: domani al voto su accordo con Grecia Favorevoli e contrari

Sabato 29 Settembre 2018
Macedonia, refrendum sul nome: domani al votosu accordo con Grecia
I macedoni votano domani in un referendum ritenuto cruciale per il futuro del Paese ex jugoslavo, una consultazione paragonata da molti a quella del 1991 sull'indipendenza. I cittadini sono chiamati a pronunciarsi sull'accordo concluso il giugno scorso con la Grecia e che ha stabilito in ' Macedonia del nord' il nuovo nome del Paese balcanico. Un'intesa che ha posto fine a una disputa lunga 27 anni e che ha indotto Atene - sospettosa di pretese territoriali di Skopje - a togliere il veto per l'integrazione euroatlantica del Paese vicino.

Il sì a tale accordo - avversato dalle opposizioni nazionaliste in entrambi i Paesi - è stato posto dalla comunità internazionale come condizione per un'accelerazione del cammino della Macedonia verso l'adesione a Ue e Nato. Grande sostenitore del sì è il governo del premier socialdemocratico Zoran Zaev, che in campagna elettorale ha lanciato appelli martellanti a recarsi in massa alle urne e ad approvare l'accordo con la Grecia per non sprecare «un'opportunità storica» di togliere la Macedonia dall'isolamento, spianandole la strada all'integrazione in Unione europea e Nato, le due grandi alleanze del campo occidentale. In appoggio a Zaev si sono alternati nelle ultime settimane a Skopje vari leader e rappresentanti internazionali, da Angela Merkel a Donald Tusk, da Sebastian Kurz a Federica Mogherini, da Johannes Hahn a Jens Stoltenberg e James Mattis.

Sul fronte opposto, schierata decisamente per il no all'accordo, c'è l'opposizione conservatrice guidata da Hristijan Mickoski, leader del partito Vmro-Dpmne, e appoggiata dal presidente macedone, il nazionalista Gjorgje Ivanov. Per loro, che sono comunque favorevoli all'adesione a Ue e Nato, l'intesa con Atene è anti-costituzionale e dannosa per gli interessi nazionali macedoni. Il presidente ha lanciato un appello a boicottare il referendum, mentre Mickoski ha lasciato liberi i suoi sostenitori di recarsi o meno alle urne e di votare secondo coscienza. Il quesito sottoposto agli elettori è 'Siete favorevoli all'adesione all'Unione europea e alla Nato, accettando l'accordo tra la Repubblica di Macedonia e la Grecia?'. Per la validità della consultazione è richiesta un'affluenza di almeno il 50% più uno degli aventi diritto, cosa questa non del tutto certa stando agli ultimi sondaggi.

Anche se il referendum fosse valido con un successo dei sì, sarà comunque necessario successivamente un complesso passaggio parlamentare, per approvare con una maggioranza dei due terzi le necessarie modifiche costituzionali relative al nuovo nome della Macedonia e all'intero impianto dell'accordo con Atene.
Poco più di 1,8 milioni di elettori potranno votare domani dalle 7 alle 19 (stessa ora italiana) in oltre 3.400 seggi in tutto il Paese. Si potrà votare anche nelle carceri e in 33 consolati macedoni all'estero. Sono oltre 10mila gli osservatori, 500 dei quali stranieri, in gran parte da Osce e varie ambasciate.
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