Catalogna, Rajoy chiude: sarà linea dura

Mercoledì 11 Ottobre 2017 di Mauro Evangelisti
Catalogna, Rajoy chiude: sarà linea dura
dal nostro inviato
BARCELLONA In cielo, sul Parlamento, volano due elicotteri con una immagine simbolicamente molto potente: uno è della Polizia nazionale, che con una semplificazione potremmo definire fedele a Madrid, l'altra dei Mossos d'Esquadra, che dipendono dalla Generalitat catalana e sono accusati di essere loro stessi protagonisti del piano indipendentista. La frenata di Puigdemont rischia di essere arrivata troppo tardi e soprattutto non risulta soddisfacente per il governo spagnolo. Avere solo nominato la dichiarazione di indipendenza, anche per sospenderla immediatamente, viene vista come una violazione della Costituzione che potrebbe portare a reazioni molto forti. Ieri sera, al termine del discorso di Puigdemont, alla Moncloa si sono riuniti il primo ministro Mariano Rajoy, la vicepresidente Soraya Saénz de Santamaría e il ministro de Justicia, Rafael Catalá per decidere come rispondere. Rajoy ha incontrato anche il leader dei socialisti Sanchez, anche lui pronto a sostenere il governo. Per questa mattina è convocato un consiglio dei ministri.

L'INTERVENTO
Rajoy parlerà in Parlamento, ma da Ciudadanos arriva forte l'invito ad applicare subito l'articolo 155 della Costituzione e quella è la strada più probabile. Premessa: il governo spagnolo ha fatto sapere di ritenere «inammissibile» la dichiarazione di indipendenza del presidente catalano, conta poco che poi ne abbia preannunciato la sospensione. Dunque risposta negativa alla disponibilità al dialogo mostrata da Puigdemont. Ecco allora che il Senato potrebbe votare l'applicazione dell'articolo 155 che consente la sospensione dell'autonomia della Catalogna, una sorta di commissariamento che però sarebbe percepita dalla cittadinanza catalana come un'azione molto grave, anche perché, fa notare un'analisi de El Pais, non ci sono precedenti in quarant'anni di democrazia spagnola. C'è un'alternativa: è il ricorso all'articolo 166 che prevede lo stato di allarme, con una sospensione temporanea e limitata territorialmente di alcune garanzie costituzionali. Avrebbe come effetto il fatto che la guida dei Mossos d'Esquadra passerebbe al Governo centrale.

LA VIA DI FUGA
Ieri però, con la tensione sempre alta sulle strade di Barcellona, c'era chi tornava a guardare il cielo, i due elicotteri di polizia nazionale e Mossos, e addirittura notava come i percorsi protetti dagli agenti fedeli al governo catalano sembravano delimitare, fuori dal parco, al cui centro si trova il Parlamento, una sorta di via di fuga per Puigdemont, che secondo le indiscrezioni da qualche tempo dorme nella sede della Generalitat. Il timore mai celato è che si arrivi all'arresto del presidente.