Las Vegas, 59 morti e 527 feriti: strage di donne

Martedì 3 Ottobre 2017
Stephen Paddock (Ansa)

Per trasportare le armi e le munizioni con cui ha commesso la strage, Stephen Paddock ha utilizzato dieci valigie. Lo ha detto il capo della polizia di Las Vegas, Joe Lombardo, precisando che il killer aveva prenotato una suite con due stanze al 32esimo piano del Mandalay Bay. Gli investigatori hanno trovato almeno 42 armi da fuoco, tra pistole e fucili. Il bilancio delle vittime è salito a 59.

Il numero dei feriti è di 527.
 
 

L'ARSENALE
Secondo alcune fonti, Paddock potrebbe aver utilizzato un congegno legale - noto come bump-stock - per trasformare in automatici i fucili e le armi semiautomatiche di cui disponeva, accrescendo la loro capacità di fuoco. La strage di Las Vegas sarebbe quindi la prima in America cui è stata utilizzata un'arma automatica. Il killer avrebbe modificato un fucile d'assalto AK-47, sul tipo di quelli usati in guerra, per esplodere colpi in più rapida successione, solo tenendo premuto il grilletto. E poggiando l'arma su di un cavalletto per prendere meglio la mira ed avere un effetto ancor più micidiale. È una delle ipotesi fatte dagli investigatori per spiegare quello che è stato il massacro più sanguinoso della storia recente americana. Reso ancor più devastante dal fatto che il killer ha sparato dall'alto su una folla di circa 20 mila persone assiepate. Nell'abitazione di Stephen Paddock, a Mesquite, in Nevada, oltre a una ventina di fucili sono state trovate «parecchie migliaia di munizioni», ha detto la polizia incontrando la stampa.

Nella sua automobile è stato trovato del nitrato di ammonio, un composto chimico utilizzato anche per produrre alcuni esplosivi. Nell'auto, parcheggiata nei pressi del Mandalay Bay Hotel, è stata trovata anche una piccola quantità di tannerite, un tipo di esplosivo a medio e alto potenziale formato da una miscela di nitrato e percolato di ammonio. Nell'abitazione di Mesquite, oltre al gran numero di armi sono state trovate delle apparecchiature elettroniche.


IL MOVENTE
Si indaga intanto sulle motivazioni del gesto: fonti della polizia hanno ammesso che al momento non esiste «una pista di lavoro» per comprendere le ragioni che hanno indotto Paddock a sparare dal 32esimo piano del Mandalay Bay Hotel sul festival di musica country, al quale domenica sera assistevano 22mila persone. Prima di uccidersi ha anche sparato attraverso la porta della sua camera d'albergo agli agenti delle forze speciali che tentavano l'irruzione. Quando la porta è stata sfondata l'uomo era già riverso a terra morto.


LE VITTIME
Sonny l'infermiere di 29 anni del Tennessee è stata la prima vittima del massacro di Los Angeles ad essere identificata. Ma più si va avanti nel durissimo lavoro del riconoscimento delle persone rimaste uccise durante il concerto e più la vicenda assume i contorni di una vera e propria strage di donne. Ci sono Rachael la poliziotta di Manhattan Beach e Sandra la professoressa californiana. E ancora, Jenny la maestra d'asilo, Susan l'impiegata, Lisa la segretaria, come lo era Bailey. Non hanno avuto scampo nemmeno Denise, 50 anni, nonna e pensionata della West Virginia, Rhonda la designer di Boston, Jennifer ed Angie - solo 20 anni - entrambe della California, Jessica originaria del Canada, e Neysa l'imprenditrice. Ma nella identificazione delle 59 vittime finora accertate siamo solo all'inizio.

Ultimo aggiornamento: 16:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA