Elezioni in Germania/ Weidel, la leader xenofoba lancia la destra omosessuale

Domenica 24 Settembre 2017 di Alessandro Di Lellis
Alice Weidel
È presto per dire se Alice Weidel, candidata di punta del partito xenofobo e anti-euro AfD insieme con Alexander Gauland, sarà una meteora o un fenomeno duraturo. Di certo la sua ascesa ha fatto rumore.

A differenza di Gauland, ruvido conservatore con un passato di decenni nella Cdu, Weidel, 38 anni, renana, è una outsider. Di solida formazione economica: laurea con ottimi voti, dottorato con dissertazione sul futuro del sistema previdenziale cinese, ricerca sul campo nella Repubblica popolare. Analista a Goldmann Sachs, attività con Allianz Global Investors, quindi consulente in proprio. Questa estate è stata incoronata candidata da Alternative fuer Deutschland, il partito anti-euro diventato soprattutto partito anti-immigrati, che ha scaricato la leader Frauke Petry, fautrice di una svolta pragmatica.

Il Weidel-pensiero è riassunto in una raffica di frasi a efffetto: vuole consegnare la correttezza politica «alla spazzatura della storia». Il burqa, il niqab e anche il velo andrebbero vietati, perché sono segni di dittatura maschilista sulle donne. Quanto all'integrazione degli immigrati nel mercato del lavoro, questa economista radicale esprime tutto il suo scetticismo.

LA DIFESA
Weidel è un'omosessuale dichiarata. E questo, in un Paese avanzato che ha avuto un ministro degli Esteri e un sindaco della capitale gay, non fa notizia. Il fatto è che AfD è contro i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Mentre la candidata di punta li difende. «Sono di destra perché sono omosessuale, non nonostante», dice. Convive con una produttrice televisiva di origine tamil, con la quale ha in comune (oltre a due figli) una residenza, in Svizzera. Dove, secondo i malevoli, gode di minori tasse.
Ultimo aggiornamento: 12:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA