Germania, c'è l'accordo tra Merkel e Seehofer: trovato compromesso su centri di transito

Lunedì 2 Luglio 2018 di Flaminia Bussotti
Germania, c'è l'accordo tra Merkel e Seehofer: trovato compromesso su centri di transito
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BERLINO «È successo sul serio o era solo un incubo?».

La domanda nient'affatto retorica viene da un dirigente Csu racconta bene l'entità della guerra fratricida fra Csu e Cdu sulla migrazione. Che pare si sia conclusa con un accordo visto che Horst Seehofer ha dichiarato ieri in tarda serata di voler restare ministro degli interni. «Abbiamo trovato un compromesso davvero buono» ha detto la cancelliera Merkel: «Consente di mantenere lo spirito di cooperazione nell'Ue e al contempo di fare un passo decisivo per controllare la migrazione secondaria». L'accordo prevede centri di transito per richiedenti asilo al confine tedesco con l'Austria da cui rimandarli nei paesi di competenza. «Abbiamo raggiunto una chiara intesa su come impedire in futuro la migrazione illegale alle frontiere fra Germania e Austria», ha detto Seehofer. A seguire era indetta ieri sera una riunione d'emergenza dei vertici della coalizione. Mentre stamane alle 08.30 si riunivano i gruppi parlamentari.

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EQUILIBRI
La Csu stava segando da settimane le gambe al trono della cancelleria mettendo a serio rischio l'Unione parlamentare Cdu-Csu, che esiste da 70 anni, e l'esistenza stessa del governo di grande coalizione con la Spd, nato dopo un terribile travaglio appena 100 giorni fa. «Ma sono tutti matti?», si chiedeva giorni fa anche l'ex leader Spd, Sigmar Gabriel. Un terremoto così in effetti non si era mia registrato nel Paese col mito della stabilità. A guidare l'attacco il leader Csu, Horst Seehofer. La cancelliera ha messo il veto a una misura del suo nuovo piano per una stretta all'immigrazione: il respingimento alle frontiere dei migranti già registrati in un altro Paese Ue. Tentativi di arrivare a un compromesso sono tutti falliti finora e domenica il ministro è arrivato a offrire le sue dimissioni. Le dimissioni di Seehofer, che alla nascita del governo a marzo aveva negoziato per sé un super-ministero di Interni, Edilizia e Patria proprio per gestire in prima persona il dossier migrazione, oltre che per soddisfare il suo considerevole ego, avrebbero comportato una scossa tellurica alla quale il governo avrebbe avuto la peggio. Domenica riunioni separate di Cdu e Csu, ieri una riservatissima fra Merkel e Seehofer con la mediazione di Wolfgang Schäuble, un big della Cdu e presidente del Bundestag.

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MEDIATORI
Un'altra riunione dei vertici dei due partiti, dopo l'incontro con Schäuble, era ieri sera nella sede della Cdu L'immagine della Csu e di Seehofer, che domani compie 69 anni e sembra avere raggiunto il livello di guardia di allergia verso la Merkel, viene descritto nel partito come esaurito, stanco, logorato. Il danno arrecato è incalcolabile, forse irreparabile e il conto per la Csu potrebbe arrivare alle regionali in Baviera a ottobre dove il rischio è la perdita della maggioranza assoluta. La misura per il ministro dell'interno sembra colma: «non mi faccio licenziale da una cancelliera che è cancelliera solo grazie a me», ha tuonato in una intervista alla Süddeutsche Zeitung di oggi, anticipata ieri. Lui si trova in una situazione assurda la persona che ho aiutato a rimanere in sella, mi caccia, ha incalzato illudendo alla difficilissima formazione del quarto governo Merkel dove sia Spd che Csu erano a fatica alla fine scese a compromessi rendendo possibile la nascita della grande coalizione. «Spero ha detto Seehofer entrando alla riunione ieri alle 17.40 che sia ancora chiaro quando esco». Dalla Spd si è fatta viva ieri anche la leader Andrea Nahles: ci siamo anche noi sulla migrazione, ha detto. Crediamo ancora nella coalizione «ma la mia pazienza si sta esaurendo».

Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 19:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA