Liu Xiaobo, la Cina censura la morte del Nobel: bloccati i messaggi social sull'eroe di Tienanmen

Venerdì 14 Luglio 2017 di Marco Conti
Liu Xiaobo, la Cina censura la morte del Nobel: bloccati i messaggi social sull'eroe di Tienanmen

WeChat è il servizio di messaggistica più diffuso in Asia e soprattutto in Cina. Funziona più o meno come il nostro diffusissimo WhatsApp e consente di funzionare anche come portafoglio elettronico. Con quasi novecento milioni di utenti, WeChat ha un valore record di 300 miliardi di dollari.

Continua però ad avere un problema già più volte emerso: i dati raccolti dagli utenti vengono gestiti dal governo cinese per attività di sorveglianza e di censura. Un’altra conferma si ha in queste ore.

Da ieri, giorno della morte,  WeChat non recapita i messaggi contenenti il nome di Liu Xiaobo, il premio Nobel per la pace deceduto all’età di 61 anni. Il messaggio non parte e resta tra quelli da inviare anche se si mette solo una parte del nome del premio Nobel.

È anche per questo che la morte del dissidente cinese é ignorata da più di metà del popolo cinese.

Oscurati i social, oscurate le TV. La grande muraglia del web è più lunga e più alta di quella che corre sulle montagne del confine.

Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 10:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA