Blitz anti Isis in Germania, Berlino valuta messa al bando del burqa

Mercoledì 10 Agosto 2016
Blitz anti Isis in Germania, Berlino valuta messa al bando del burqa
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Dopo gli attacchi terroristici di luglio e la minaccia evocata per un monumento della vita sociale tedesca, il calcio della Bundesliga, la Germania reagisce con blitz della polizia e rafforzate misure di sicurezza che comprendono l'espulsione di profughi pericolosi ma anche la proposta di mettere al bando il burqa e altri tipi di velo islamico che coprano il volto. Il paese che ha accolto l'anno scorso circa un milione di profughi provenienti soprattutto da Siria, Iraq e Afghanistan si è visto ripagare con dieci morti e oltre 40 feriti nei quattro attacchi della seconda metà di luglio, di cui due rivendicati dall'Isis e tre perpetrati da profughi.

Con due elezioni regionali fissate a settembre a Berlino e in Meclemburgo in un clima elettorale in cui l'estrema destra xenofoba punta a rubare elettori alla Cdu/Csu della cancelliera Angela Merkel, i campanelli di allarme suonano soprattutto in casa cristiano-democratica e sociale. E proprio i ministri dell'Interno regionali dell'Unione stanno mettendo a punto una «dichiarazione di Berlino» che deve essere presentata il 18 agosto per indicare il modo di reagire alla minaccia terroristica ormai tutta interna: secondo indiscrezioni dei media, verrà auspicata fra l'altro una maggiore presenza della polizia nelle strade, videocamere più efficaci, procedure di espulsione accelerate per profughi sospetti.

C'è però anche una misura bollata come 'elettoralisticà dall'opposizione di sinistra (Linken) e respinta dai partner di governo socialdemocratici (Spd) come l'abolizione della doppia cittadinanza. Ad uso dell'elettorato tentato dalle sirene di destra dell'Afd, secondo un esponente della Linke, è anche il «divieto di camuffamento completo» e quindi di nascondersi dietro la rete del burqa o di far scorgere solo gli occhi col niqab. Già nelle prossime ore, sempre secondo anticipazioni mediatiche, il ministro dell'Interno federale Thomas de Mazière presenterà una serie di misure che anticipano la «dichiarazione di Berlino» tra cui l'accelerazione delle espulsione per i profughi sospettati di terrorismo o che hanno compiuto reati in base ad una nuova motivazione («minaccia per la sicurezza pubblica»). Sarà varato anche l'allentamento del segreto professionale dei medici venuti al corrente di intenzioni di attacco terroristico.

Intanto la polizia ha compiuto perquisizioni in quattro città del Nordreno-Vestfalia, regione-roccaforte del jihadismo in Germania, e in una della Bassa Sassonia mirando a tre sospetti fiancheggiatori e reclutatori dell'Isis.
Uno è sospettato di aver «radicalizzato» i due simpatizzanti dell'Isis che in aprile compirono il primo attentato dinamitardo jihadista in Germania, quello al tempio Sikh di Essen. Nei blitz non sono stati compiuti arresti, ma in un altro ambito le teste di cuoio hanno arrestato un profugo a Dinslaken (in un ostello per migranti a nord di Duisburg) per contatti con il siriano di 24 anni di cui martedì era stato annunciato il fermo. Il giovane, secondo una soffiata, stava preparando un attentato in uno stadio della Bundesliga ed era stato arrestato venerdì quando si è avvicinato troppo alla partita di avvio della serie B tedesca a Kaiserslautern, anche se stava solo andando a trovare la fidanzata: secondo fonti ufficiali, non aveva ancora sviluppato piani concreti di attacco.
Ultimo aggiornamento: 20:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA