Vaccini, Tar di Brescia annulla l'esclusione bimbo da asilo

Giovedì 15 Marzo 2018
Vaccini, Tar di Brescia annulla l'esclusione bimbo da asilo
Era stato escluso dall'asilo comunale perché non vaccinato, ma ora potrà tornare tra banchi e giocattoli: a riaprire le porte della scuola a un bimbo di Lovere, in provincia di Bergamo, è stato il Tar di Brescia. I giudici hanno infatti sospeso il provvedimento del Comune lombardo, che riteneva che per rispettare gli obblighi di legge non bastasse la sola presentazione della richiesta di vaccinazione inviata all'Azienda socio-sanitaria territoriale che la famiglia del piccolo aveva presentato al momento dell'iscrizione per l'anno scolastico 2017-18. D'altro avviso la famiglia: «Sostengono - spiega il loro avvocato Omar Cantaluppi - che l'obbligo di documentare le avvenute vaccinazioni entro il 10 marzo sia del tutto illegittimo, e che debba essere rivolto solo alle famiglie che hanno dichiarato con autocertificazione la copertura dei propri figli».

La Camera di Consiglio tratterà il caso il prossimo 4 aprile. Intanto a Rovigo sono 98 gli "under 17" che non sono vaccinati e non lo saranno per decisione irremovibile delle loro famiglie. Nella Usl 5 del capoluogo, in ogni caso, la copertura dell'azienda supera il 95%. Percentuali anche più alte nel Lazio - oggi c'è stata una riunione dei dg delle Asl in Regione, superata quota 97% - dove però è stata polemica tra l'Associazione dei presidi e la Asl Roma 6, quella che copre la zona dei Castelli Romani. La Asl, infatti, a causa di difficoltà tecniche con l'anagrafe vaccinale elettronica ha domandato alle scuole di chiedere alle famiglie di integrare entro il 20 marzo la documentazione sulle vaccinazioni. «Disorganizzazione e scaricabarile - ha detto però il presidente dell'Anp Lazio Mario Rusconi - le scuole non possono farsi carico delle disfunzioni di altre amministrazioni». Nel Lazio, ricorda il referente dei presidi laziali, è stato siglato un protocollo tra Regione e Ufficio scolastico regionale: le scuole mandano alle Asl gli elenchi dei bambini, le Asl le restituiscono «integrate - si legge nel protocollo - con l'informazione comprovante lo stato vaccinale».

Qualcosa però non è andata per il verso giusto nel cervello elettronico della sanità, e secondo Rusconi anche altre Asl non avrebbero ancora 'restituitò gli elenchi. «Abbiamo inviato una richiesta straordinaria di collaborazione alle istituzioni scolastiche - spiega la Asl Rm 6 - per evitare il rischio di esclusioni ingiustificate dalla frequenza».
Già mille 'inadempientì, aggiunge l'Azienda, sarebbero stati recuperati negli ultimi due giorni. «Sarebbero entrati a scuola lo stesso - la replica di Rusconi - perché essendo compito della Asl restituire alle scuole l'elenco dei vaccinati e dei non vaccinati, le scuole non si sarebbero certo prese la responsabilità di mandare via qualcuno». «Avevamo chiesto di consentire il completamento dell' anno a chi ancora non fosse stato in regola - il commento della presidente della commissione Scuola del Campidoglio Teresa Zotta (M5s) - ora apprendiamo che le difficoltà ipotizzate sono realtà. I disagi ricadono su famiglie, scuole e Asl».
Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 10:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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