Un ragazzo a torso nudo con uno zainetto sulle spalle.
L'onda di persone in fuga scatena il caos. Le «maggiori preoccupazioni» sono per tre persone in «codice rosso». Cinque in tutto i bambini portati in ospedale, il più grave dei quali ricoverato in prognosi riservata al Regina Margherita per lo schiacciamento del cranio e del torace. La maggior parte dei feriti sono già stati dimessi. Un bilancio pesantissimo: si dovrà capire se l'accesso e la dislocazione dei tifosi (almeno cinquemila) nella piazza siano stati disciplinati correttamente e se la presenza di tutte quelle bottiglie di vetro (i cui cocci hanno causato la stragrande maggioranza delle ferite ai piedi e alle braccia dei ragazzi) fosse legittima. Dopo un vertice fra Comune, Questura e Prefettura si è intanto appreso dell'apertura di un'inchiesta contro ignoti "per procurato allarme".
Le persone sono rimaste ferite nella calca seguita a un falso allarme durante la finale di Champions trasmessa sui maxischermi.
Quando la squadra di Allegri aveva già ceduto il passo al Real Madrid, e la piazza abbandonato la speranza, all'improvviso il caos. «Urlavano e spingevano, ed è cominciato un fuggi fuggi generale», dicono alcuni testimoni, alimentando le prime ricostruzioni che parlavano di falso allarme attentato. «Sembrava di stare all'Heysel», l'oscuro pensiero di un anziano tifoso juventino presente in piazza, di fronte a quella folle che barcolla e poi dilaga, persona sopra persona.
La dinamica e le prime testimonianze hanno subito fatto pensare all'equivoco terrorismo, qualcuno che ha urlato creando l'impressione di un attentato, fino a risvegliare gli incubi inconsci nei giorni del terrore globale. Poi, è emersa la dinamica: un petardo, «forse fatto esplodere in modo incosciente, ha scatenato il panico», spiega il questore di Torino, Angelo Sanna. La gente ha iniziato a correre e, nella calca, è venuta giù la ringhiera di una scala del parcheggio sotterraneo. «Solo panico, non c'è altro che possa far pensare a qualcosa di diverso», precisa il questore dalla sala operativa di corso Vinzaglio.
Pochi secondo e la psicosi si diffonde per tutta la piazza, da sempre il "salotto buono" di Torino. Lì in migliaia erano arrivati tifosi da tutte le città italiane, Torino ma anche Verona, Trieste, Milano. E l'effetto dell'onda in preda al panico è stato terribile. Dal Bataclan al concerto di Manchester, passando per l'attentato sventato a Saint Denis nella notte di terrore a Parigi, nessuno è escluso dalla psicosi attentati. Di fatto, poco dopo il terzo gol del Real, all'improvviso, la gente ha iniziato a spingersi, travolgendo le transenne e iniziando a correre lungo le vie limitrofe. Abbattuta persino una ringhiera di un sottopasso, con numerosi giovani che sono precipitati sulle scale. La maggior parte delle persone ha cominciato a correre lungo via Roma, verso la stazione di Torino Porta Nuova. Subito i vigili del fuoco e le forze di sicurezza schierate in strada hanno provato a riportare la calma, e sul posto sono arrivate numerose ambulanze, segno evidente che la calca aveva travolto persone.
Attorno alle 23, piazza San Carlo si era completamente svuotata, mentre le sirene continuavano a far sentire il loro suono, e la polizia cercava di capire. La questura ha subito cominciato a esaminare i filmati delle telecamere di sicurezza presenti nella zona. «La causa di fondo è il panico, per capire che cosa l'abbia scatenato bisogna aspettare», afferma il prefetto di Torino, Renato Saccone, che ha raggiunto piazza San Carlo per rendersi conto di persona di quanto accaduto.
I carabinieri hanno arrestato due sciacalli, sorpresi a rovistare tra le borse e gli zaini abbandonati dalle persone in fuga. Tutte le caserme dell'Arma sono aperte e a disposizione della cittadinanza per assistenza e informazioni. «Sono scossa per quanto successo», twitta la sindaca di Torino Chiara Appendino da Cardiff. Da dove arriva anche «la solidarietà» del presidente della Juve, Andrea Agnelli.