Torino, neonato morto: lesioni compatibili con caduta da balcone

Giovedì 1 Giugno 2017
Torino, neonato morto: lesioni compatibili con caduta da balcone

Sono compatibili con una caduta dall'alto le ferite riscontrate su Giovanni, il neonato abbandonato in strada e morto poco dopo.

L'autopsia eseguita dal medico legale Patrizia Mazzucco sembra confermare gli atroci sospetti degli investigatori, secondo i quali la madre lo avrebbe lanciato dal balcone di casa subito dopo il parto. «Non ricordo nulla», ha ribadito la donna, italiana di 34 anni, di fronte al gip di Ivrea Francesco Scialabba e al pm Lea Lamonaca nell'interrogatorio di garanzia. Il gip si è riservato la decisione sulla convalida dell'arresto. 
 

«La mia assistita ha confermato la versione resa la notte del fermo, martedì scorso, davanti al pm», spiega il difensore d'ufficio della donna, l'avvocato Patrizia Mussano, all'uscita dal carcere. Dimessa dall'ospedale Sant'Anna, dove è stata sottoposta ad una serie di esami, Valentina si trova ora in una cella delle Vallette di Torino «Non ricordo nulla», ripete in continuazione, mentre proseguono gli accertamenti degli investigatori Nelle prossime ore il procuratore di Ivrea Giuseppe Ferrando, che ha coordinato le indagini, dovrebbe ascoltare nuovamente il marito Salvatore, 36 anni, a cui la compagna aveva nascosto la gravidanza sostenendo di essere ingrassata. L'uomo, che ha riferito di avere sentito soltanto «come il miagolio di un gatto» al momento del parto. La sua deposizione servirà inoltre a stabilire se corrispondessero al vero le preoccupazioni di Valentina per una malattia ereditaria di cui sia l'uomo che la prima figlia, tre anni appena, sarebbero affetti.

Un movente tutto da dimostrare così come il fatto che nessuno si fosse accorto di quella gravidanza. Intanto, dalla Procura è arrivato il nulla osta alle esequie. Ad occuparsene dovrebbe essere il Comune di Torino. Il piccolo, un maschietto di tre chili e 54 centimetri di altezza, è morto infatti all'ospedale infantile Regina Margherita, poco dopo essere arrivato a bordo di una ambulanza del 118 nell'estremo tentativo di salvarlo. Giovanni, come l'hanno chiamato gli stessi sanitari, infatti, non è ancora stato riconosciuto. Non l'ha ovviamente fatto la madre, che è accusata di omicidio aggravato, e non lo ha ancora fatto il marito della donna. Spetterà dunque agli uffici dell'anagrafe comunale stabilire data e modalità dei funerali.

Ultimo aggiornamento: 2 Giugno, 18:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA