«Smettila con quel cellulare», papà litiga con la figlia di 12 anni: lei si taglia un polso

Martedì 17 Aprile 2018 di Erasmo Marinazzo
«Smettila con quel cellulare», papà litiga con la figlia di 12 anni: lei si taglia un polso

Non staccava gli occhi dal suo smartphone, immersa in chat e sui social, anche quando era in compagnia delle amiche. E quel telefono, sempre tra le mani, la distraeva anche dai compiti scolastici. La scorsa settimana l'ennesimo litigio con i suoi genitori. Il rimprovero («metti via quel cellulare e studia»), poi uno schiaffo del padre. Lei, quasi 12 anni, per reazione si è inferta una ferita ad un polso e, dopo aver raccontato tutto alla maestra che ha allertato i servizi sociali, è stata allontanata dalla famiglia. È accaduto a Lecce una settimana fa. Protagonista una famiglia originaria dello Sri Lanka. I genitori, in Italia da 15 anni, a Lecce gestiscono un piccolo negozio di alimentari. Hanno quattro figli, la adolescente e tre ragazzi più grandi che fanno i barbieri.

La vicenda, però, è ancora tutta da chiarire. Il provvedimento di allontanamento del Tribunale per i Minorenni di Lecce ancora non è stato adottato (potrebbe arrivare già domani) e anche la magistratura ordinaria, informata del fatto, non ha ad oggi notificato alcun provvedimento giudiziario al padre della adolescente, il quale oltre a rimproverarla le avrebbe dato uno schiaffo. Quel che è certo è che la ragazzina adesso è in una comunità gestita da suore in un paese della provincia di Lecce, portata da agenti della Questura in esecuzione di un provvedimento 'anticipatoriò preso dai servizi sociali in attesa delle determinazioni del giudice minorile. Una decisione che «ha gettato nello sconforto un'intera famiglia», riferisce il legale dei genitori, Paolo Spalluto.

«Dobbiamo aspettare l'eventuale decreto del giudice per capire la natura e l'entità dell'accaduto e valutare ogni necessaria cautela. Il dato certo - spiega il difensore - è che la lesione al polso sinistro era superficiale, non ha necessitato di alcun punto di sutura o attività di pronto soccorso, medicata dai genitori stessi senza alcuna conseguenza, e per come da loro riferitomi, auto-inferta dalla figlia come un piccolo atto di dispetto per il rimprovero e lo schiaffo ricevuto». L'altro pomeriggio la 12enne, come pare facesse continuamente, stava giocando con il telefono che la distraeva dai compiti. I genitori l'avrebbero sgridata e lei, per reazione, si sarebbe inferta una taglio al polso sinistro.

«Si tratta di persone per bene, conosciute da tutti come dei grandi lavoratori», dice ancora il legale, smentendo che il proprio assistito abbia ricevuto un avviso di garanzia per maltrattamenti.

A raccontare quanto accaduto è lo stesso legale, riferendo le parole del padre della 12enne. «Dopo averla inutilmente più volte sgridata verbalmente, spazientito dal rifiuto a mettersi a studiare, le ha tirato uno schiaffo sottraendole lo smartphone. A questo punto la ragazzina si sarebbe allontana dalla stanza dove il padre si trovava con la madre, per farvi poi ritorno e mostrare loro il taglio che si era inferta con un tagliacarte».
 

Ultimo aggiornamento: 23:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA