Pozzallo, tutti sbarcati i 450 migranti. Anche l'Irlanda ne accoglierà venti

Domenica 15 Luglio 2018
Migranti, ok allo sbarco a Pozzallo. Salvini esulta: «Vittoria politica». Praga: «Conte ci porta all'inferno»
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Sono sbarcati a Pozzallo 378 migranti delle due navi Guardia di Finanza e Frontex dopo l'autorizzazione arrivata nella serata di ieri.

Durante lo sbarco la Squadra mobile di Ragusa ha fermato alcuni uomini con l'accusa di essere gli scafisti della traversata nel mare. Gli uomini sono stati portati in Questura.

«Anche la Spagna e il Portogallo prenderanno 50 migranti ciascuno, come già hanno fatto Francia, Germania e Malta», annuncia su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in merito ai 450 profughi arrivati a Pozzallo sulle due navi di Gdf e Frontex. «È una vittoria politica», ha detto il ministro dell'interno, Matteo Salvini che in tarda serata ha quindi autorizzato lo sbarco di tutti i migranti ancora a bordo che scenderanno  tutti a terra, in attesa di essere smistati nei paesi che hanno dato la disponibilità. Ai Paesi che hanno accettato il ricollocamento dell'ultimo gruppo di migranti si è aggiunta l'Irlanda: come spiegano fonti di governo, ha accettato il ricollocamento di 20 migranti.

La Repubblica Ceca attacca il premier italiano Conte: «Avanti così ci porterà all'inferno».

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  «Ho ricevuto la lettera del premier italiano Conte in cui chiede all'Ue di occuparsi di una parte delle 450 persone ora in mare. Un tale approccio è la strada per l'inferno», ha scritto su Twitter Andrej Babis, il premier della Repubblica Ceca, uno dei Paesi del gruppo di Visegrad. «Il nostro Paese - prosegue - non riceverà alcun migrante. L'unica soluzione alla crisi migratoria è il modello australiano, cioè non fare sbarcare i migranti in Europa». Si tira indietro anche l'Ungheria. «Non accogliamo nessuno. Gli elettori ungheresi si sono espressi chiaramente alle ultime elezioni: non vogliono vivere in un paese di immigrati», ha dichiarato Istvan Hollik, portavoce del gruppo parlamentare di Fidesz, il partito del premier Viktor Orban. «Gli ungheresi rifiutano il piano Soros», ha aggiunto, definendo «navi Soros» quelle che salvano migranti in mare.
 


«Questa è la solidarietà e la responsabilità che abbiamo sempre chiesto all'Europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all'ultimo Consiglio europeo, stanno cominciando a diventare realtà», scrive su Facebook il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.  



Malgrado la decisione della Germania di accettare 50 dei 450 migranti, «Da parte dell'Italia non è stata data alcuna disponibilità ad accettare i secondary movements provenienti dalla Germania - spiegano fonti del governo - D'ora in poi si lavorerà in un'ottica europea multivello capace di recepire i principi di condivisione e responsabilità reciproca così come prevedono le conclusioni dell'ultimo consiglio europeo».

Intanto Sono scesi almeno una cinquantina tra donne e bambini dalle imbarcazioni della Guardia di Finanza e di Frontex ormeggiate nella rada di Pozzallo. Sull'imbarcazione della Gdf ci sono 266 migranti di nazionalità eritrea (180), 44 dalla Somalia, 5 dalle Isole Comore, 2 dall'Etiopia, 13 dalla Nigeria, 11 dal Madagascar, 4 dalla Palestina, 3 dalla Siria, 3 dalla Costa d'Avorio ed uno dal Sudan. Sulla nave di Frontex ci sono 185 migranti: 107 di nazionalità eritrea, 50 somali, 10 dal Camerun, 6 dalla Libia, 4 dal Bangladesh, 4 dalla Nigeria, 2 dall'Algeria, 1 dall'Egitto, 1 dalla Tunisia. 

«Speriamo che la situazione si possa sbloccare al più presto possibile, a bordo delle due navi ci sono persone che soffrono e non merci. Al momento non abbiamo alcun segnale», ha detto il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna. «Noi abbiamo un sistema di accoglienza ormai collaudato ed efficiente - aggiunge il sindaco - ma abbiamo bisogno di tempo per metterlo in funzione a pieno regime. Quello che sta accadendo è incredibile, sulle navi ci sono persone che hanno bisogno di assistenza e di luoghi adatti a cure e riposo. Speriamo che la situazione si sblocchi al più presto».

Intanto la nave Open Arms dell'ong spagnola Proactiva Open Arms sta di nuovo dirigendosi verso la Sar libica. È quanto segnalato sul sito Marine Traffic, che monitora le rotte delle navi. L'imbarcazione risulta seguita a breve distanza dallo yacht Astral, della stessa ong. «Anche se l'Italia chiude i porti - scrive su Facebook l'organizzazione non governativa - non può mettere le porte al mare. Navighiamo verso quel luogo dove non ci sono clandestini o delinquenti, solo vite umane in pericolo. E troppi morti sul fondale»

Ultimo aggiornamento: 16 Luglio, 13:26 © RIPRODUZIONE RISERVATA