Clochard bruciato vivo a Palermo, la figlia: il killer deve fare la stessa fine

Sabato 11 Marzo 2017
Clochard bruciato vivo a Palermo, la figlia: il killer deve fare la stessa fine

«Papà non meritava questo. Non hanno cuore le persone, chi l'ha ucciso deve fare la stessa fine», urla una delle figlie appena arrivata davanti al luogo dove il padre, Marcello Cimino, è stato bruciato vivo.

Quel portico che accoglie centinaia di senza casa è annerito e porta i segni della barbarie che ha messo fine alla vita del clochard, ex idraulico, separato da tre anni. Il clochard aveva una casa in via Vincenzo Barone, nel Villaggio Santa Rosalia, ma aveva deciso di vivere per strada.
 

«Sangue mio..., come hanno potuto farti questo? Mio fratello era una brava persona. Non meritava di essere bruciato vivo. Chi l'ha ucciso non è una persona umana», ha detto all'Adnkronos Patrizia Cimino, la sorella di Cimino. Patrizia Cimino tiene a sottolineare: «Mio fratello aveva una casa in cui abitare, ma da qualche tempo aveva deciso di dormire qui, alla missione dei Cappuccini. È stata una sua scelta». 

«Solo un mostro può bruciare viva una persona. Spero che lo prendano al più presto. Questo mostro ha lasciato due ragazzine senza un padre», si è sfogata Iolanda, la moglie di Cimino. La donna è arrivata con le sue due figlie sul luogo dell'omicidio. Racconta che la vittima «aveva una casa in cui vivere, un alloggio popolare al villaggio Santa Rosalia, ma da tempo aveva deciso di vivere qui dai cappuccini dove si trovava bene».

Se ne era andato lui di casa un anno e mezzo fa «perché aveva qualche vizio - racconta la moglie tra le lacrime - e aveva preferito andare via per il bene della famiglia». Ma continuava ad avere rapporti con la moglie e le figlie, sopratutto con le due ragazze, entrambe minorenni. «Aveva sentito le mie figlie pochi giorni fa - dice la moglie - e, per l'ennesima volta, le ragazze gli avevano chiesto di tornare a casa. Ma lui preferiva restare qui». «Gli uomini sono diventati dei mostri - dice ancora la moglie -Marcello non era capace di fare del male a nessuno. Era buono d'animo ma aveva le sue disgrazie. Hanno tolto un padre a due figlie adolescenti». Le due figlie gridano il nome del loro padre piangendo a dirotto: «Deve pagare per quello che ti ha fatto», dicono abbracciate alla loro madre.

Ultimo aggiornamento: 15:12 © RIPRODUZIONE RISERVATA