Migranti, il procuratore di Catania: «Gli ingressi in Europa gestiti da criminali»

Domenica 17 Giugno 2018 di Valentina Errante
Migranti, il procuratore di Catania: «Gli ingressi in Europa gestiti da criminali»
Il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro non ha dubbi: «Le persone che hanno già realizzato enormi guadagni dal traffico di migranti, attraverso una rete di collusione, riescono a corrompere chi deve vigilare sulle raffinerie libiche e fanno uscire petrolio di contrabbando». Le Ong, sarebbero in qualche modo complici di questo sistema, anche inconsapevolmente: «Il loro sistema di soccorso risponde a una logica sbagliata: costringe le persone a consegnarsi nelle mani di criminali». Il magistrato parla a margine della giornata conclusiva del convegno nazionale su «Le nuove frontiere dell'immigrazione» promosso dall'associazione di magistrati Area Democratica per la Giustizia.

Procuratore, pensa quindi che queste persone stiano estendendo le loro attività dai traffici di esseri umani ad altri affari illegali?
«Sì, questi soggetti si stanno spostando e stanno estendono le loro attività illecite. Hanno sempre più denaro con cui corrompono, reclutano sempre più persone, sono in grado di dotarsi di armi sempre più micidiali. E riescono a infiltrare nel governo funzionari. Negli ultimi tempi vi sembra che sia rafforzato il governo in carica in Libia, o le organizzazioni criminali?».

Cosa c'è di sbagliato nel sistema di soccorso attuale?
«Sia che venga effettuato tramite navi di Ong o altro, è un anello di un sistema che è sbagliato nella sua struttura, perché è impossibile pensare che si debba affidare il legittimo diritto di persone che hanno diritto alla protezione internazionale e a venire in Europa per l'esame della loro situazione, a un traffico che appartiene a soggetti criminali».

Pensa che in qualche modo le Ong abbiano una responsabilità, anche inconsapevole, in questa situazione?
«Bisognerebbe eliminare il traffico di migranti verso la Libia e per questo dico che il sistema dei soccorsi in mare, delle Ong, risponde a una logica sbagliata: costringe le persone a consegnarsi nelle mani di criminali. Questo è profondamente sbagliato, non risponde al senso di umanità, né di solidarietà. Le Ong fanno parte di un sistema profondamente sbagliato, che affida la porta d'accesso all'Europa a trafficanti che sono criminali senza scrupolo. Non parlo di inchieste in corso, ma di un fenomeno generale».

Cosa dovrebbe fare l'Europa?
«La coscienza dei Paesi europei su questi fenomeni non può essere a corrente alternata. Nessuno ha protestato quando si è firmato un accordo di pagare la Turchia affinché bloccasse il traffico di migranti. Oggi si protesta perché questi canali di accesso non vengono aperti, e parlo delle Ong, ma, e per questo io parlo di coerenza e non di schizofrenica solidarietà, ci si chiede se la solidarietà non debba iniziare dai Paesi di partenza? Non si può, se si è solidali, consentire che delle persone si debbano consegnare come ostaggi, rischiando la vita. Per questo motivo parlo di schizofrenia».

Quali pensa che siano le cause di questa situazione, almeno nel nostro Paese?
«Temo che questa schizofrenia sia stata alimentata dal fatto che fino ad adesso l'Italia è stata per lungo tempo un Paese che non ha saputo controllare e gestire il flusso migratorio».

Secondo lei quale potrebbe essere una soluzione?
«È necessario che venga interrotto questo tipo di canale di afflusso e che invece nei Paesi che sono direttamente coinvolti dalle partenze di questi migranti si aprano degli hot-spot nei quali si possa effettivamente fare un primo esame delle richieste e poi dividere le varie quote secondo, ovviamente, le esigente e le disponibilità dei vari Paesi europei. Se non combattiamo il traffico dei migranti non riusciremo mai a debellare un fenomeno che sta avendo effetti devastanti di corruzione e di commercio illegale di petrolio in Paesi ovviamente meno strutturati, parlo della Libia, ma non solo della Libia, purtroppo».
 
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