Migranti, Alfano: morti sono la prova che la Ue resta lontana. Urge accordo con Libia

Sabato 28 Maggio 2016
Angelino Alfano

«Tutte le vittime che stiamo raccogliendo in mare sono la prova di quanto ancora l'Europa sia lontana e indietro nel rapporto con i paesi dell'Africa». Lo ha detto il ministro dell'Interno Angelino Alfano a Lecce criticando anche coloro che chiedono un diverso approccio rispetto alla politica dell'immigrazione. «I tanti morti che dovremo ancora raccogliere in mare - ha detto - chissà quanti sarebbero se dovessimo fare le scelte che qualcuno ci consiglia». 

Per fronteggiare l'emergenza immigrazione «occorre un accordo rapido con la Libia e con i paesi africani da parte dell'Europa», ha detto Alfano che si trovava a Lecce per la firma di un accordo per la sicurezza integrata e per lo sviluppo del territorio di Gallipoli. «Sul fronte dell'emergenza immigrazione - ha spiegato - al momento c'é un allineamento tra i dati di quest'anno e i dati dello scorso anno. Questo però non ci fa dire che tutto va bene, ci mancherebbe. Ci fa dire invece che queste continue azioni di soccorso stanno a dimostrare che occorre un accordo rapido con la Libia e con i paesi africani da parte dell'Europa». «Ora in Libia c'è un governo - ha ribadito - e dunque serve un accordo serio per riuscire ad arginare le partenze». Ma per affrontare al meglio l'emergenza, ha proseguito il ministro, è necessario anche «organizzare i rimpatri» e creare «i campi profughi in Africa».​

«In Europa abbiamo un piano strategico che ha come elemento centrale l'Africa.

Va bene il soccorso in mare, ma se non si agisce in Africa, dando aiuti e sostegni a quei paesi che possono darci una mano nell'impedire, nell'evitare le partenze, sarà sempre un'azione come quella di un portiere a cui arrivano tanti palloni in porta e qualche gol lo prende sempre», ha aggiunto Alfano, riferendosi all'emergenza-immigrazione. «Viceversa - ha aggiunto Alfano - se faremo funzionare meglio gli strumenti internazionali e anche i soldi che mettiamo a disposizione dell'Africa, le cose potranno migliorare, sapendo che dall'altra parte c'é guerra, c'é persecuzione e tanta fame».

 

Ultimo aggiornamento: 29 Maggio, 09:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA