Roberto, il sacrificio del nonno-eroe: salva la nipotina ma poi annega

Domenica 10 Settembre 2017 di Mauro Evangelisti
Roberto, il sacrificio del nonno-eroe: salva la nipotina ma poi annega
dal nostro inviato
LIVORNO Non se ne è voluto andare, è rimasto sott'acqua, a cercare l'altro nipotino. Ma ormai l'acqua era arrivata al soffitto e anche lui ha dovuto arrendersi. Così è morto Roberto Ramacciotti, 65 anni, dopo che insieme a un vicino era riuscito a recuperare la nipotina più piccola, Camilla, 3 anni. Ma sotto c'erano ancora il figlio, Simone, 37 anni, la nuora Glenda, 35, e l'altro bimbo della coppia, Filippo, 4 anni, e lui ha continuato a nuotare, a cercare: è morto con loro. La palazzina a due piani si trova in un quartiere liberty di Livorno, elegante, in zona Ardenza. La famiglia Ramacciotti è molto conosciuta: Roberto era un assicuratore, aveva una agenzia delle Generali nella vicina Empoli. Anche il figlio, Simone, seguiva le sue orme. È l'alba, dormono, quando la casa e le loro vite vengono spazzate via dalla forza del Rio Maggiore che esonda. Non lo puoi vedere quel torrente, perché tanti anni fa è stato tombato, ricoperto. Ma da sotto, con la pioggia infinita della notte, esce fuori. Al primo piano della palazzina Roberto abita con la moglie, sotto ci sono Simone, Glenda e i due bambini. Di fatto è un piano terra, ma è a un livello più basso rispetto alla strada così quando la forza dell'acqua abbatte il muro, sembra di sentire un'esplosione di una bomba.
 
 

IL RACCONTO DEL VICINO
Marco, un vicino, racconta a giornalisti e televisioni: «Siamo corsi a vedere, è sceso anche Roberto, ma il livello dell'acqua saliva rapidamente. Quando Simone è riuscito a passarci la bimba più piccola, Camilla, io sono uscito a portarla a mia moglie. Roberto è rimasto, ha provato a salvare gli altri, ma quando sono tornato l'acqua arrivava fino al soffitto, ho dovuto nuotare per uscire, fossi rimasto qualche secondo di più sarei morto anch'io». Roberto Ramacciotti ha tentato di fino all'ultimo di trovare la mano di Filippo, ma l'acqua ormai era troppo alta e come nel più banale dei disaster movie è salita fino al soffitto troppo rapidamente.

Per i soccorritori è stato fin troppo semplice ricostruire quanto era successo: la massa di acqua e detriti è arrivata dal Rio Maggiore, il torrente sfocia nel Tirreno ad un centinaio di metri. Si è ingrossato, a causa della pioggia, ed è tracimato nel giardino delle case. «Il livello dell'acqua è salito molto velocemente» raccontano i testimoni. Qualche ora dopo i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno recuperato i cadaveri: Roberto, Simone, Glenda, il piccolo Filippo. Restano, sole, la moglie di Roberto con la nipotina Camilla, le uniche sopravvissute.

Dice il sindaco della vicina Empoli, Brenda Barnini, la città dove Roberto Ramacciotti insieme al figlio gestiva l'agenzia assicurativa: «Roberto e Simone erano due punti di riferimento nella vita professionale e pubblica non solo delle assicurazioni Generali ma di tutta la nostra comunità. Non ci sono parole per commentare. Un abbraccio alla moglie di Roberto e alla piccola Camilla. Empoli piange insieme a voi».
Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 08:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA