Lapo, spunta la pista della terza persona: «A chiedere quei soldi non è stato lui»

Giovedì 1 Dicembre 2016 di Valeria Arnaldi
Lapo, spunta la pista della terza persona: «A chiedere quei soldi non è stato lui»

Un terzo uomo coinvolto nella vicenda del falso rapimento di Lapo Elkann. È la tesi suggerita da Max Scarfone, paparazzo amico da anni dell'erede Agnelli. Il nipote di Gianni Agnelli non sarebbe stato solo, in quella stanza di New York, con la escort transgender, ma con loro ci sarebbe stato qualcun altro. E proprio questi sarebbe stato l'autore della telefonata alla famiglia per chiedere diecimila dollari.

 
 
Il fotografo si spinge fino ipotizzare che Lapo non abbia avuto responsabilità nella tentata estorsione ai suoi parenti, o addirittura che sia caduto in una trappola costruita ad arte, sfruttando le note debolezze del passato, per far scivolare ancora una volta il rampollo di casa Agnelli. Tesi alle quali di sicuro non credono gli inquirenti statunitensi, che hanno incriminato l'imprenditore italiano emettendo un mandato a comparire davanti al giudice il prossimo 25 gennaio.

LA VICENDA
Lo scorso weekend a New York dopo un festino di 48 ore tra sesso e droghe, avendo bisogno di soldi, Lapo Ellkan avrebbe chiesto alla sua famiglia un riscatto di 10 mila dollari per il suo stesso sequestro. I parenti però hanno subito chiamato la polizia newyorkese, che è intervenuta arrestando (e poi rilasciando) il nipote dell'Avvocato. Max Scarfone ha un rapporto di lunga data con Elkann, che ha anche scritto un'introduzione al suo libro Il paparazzo buono. Intervistato ieri dalla trasmissione Pomeriggio 5, ha raccontato di aver appreso la notizia della presenza di un terzo uomo da amici newyorkesi dell'imprenditore: «Molto probabilmente con lui c'era un amico».

Di questa persona però, nelle informazioni della polizia non c'è traccia. Scarfone tuttavia avanza dubbi sulla versione ufficiale della vicenda: «Ci eravamo sentiti pochi giorni prima tramite sms per metterci d'accordo per la presentazione del libro. Stava bene. Abbiamo fissato la data per il 15 dicembre, gli ho proposto di andare poi a vedere insieme la partita domenica. Ha detto che avrebbe pensato lui a tutto. Quando è uscita la notizia dello scandalo, ero incredulo». Incredule anche le guardie del corpo. «Le ho chiamate appena ho saputo. Quella sera non erano con lui proprio perché stava meglio e sia lui che la famiglia sentivano ormai di essere usciti dal tunnel.

Questa storia sembra averlo riportato ai tempi dello scandalo di Patrizia. Per chi gli era vicino, era impossibile immaginare una cosa del genere ora. Quello che è accaduto deve essere stata una bravata del momento». Prosegue il fotografo: «Da paparazzo l'ho seguito in molti suoi viaggi, dal 2004 ad oggi. L'ho sempre visto lavorare. Per fotografarlo dovevo alzarmi alle 6,30, non si fermava mai. Da quando era a New York, si stava impegnando molto negli affari. È un bravo ragazzo, una persona umile, molto generosa. È stato lui a farmi cambiare approccio nel lavoro: ero cinico, adesso prima di rovinare una vita con uno scatto ci penso».

L'EX FIDANZATA
Intanto, familiari e amici fanno muro intorno a Lapo.
Non parla la sua agente Alessia Margiotta: «Il momento è topico, non rilasciamo alcuna dichiarazione». Non parlano i soci di Italian Independent. Né quelli del ristorante Garage. Tra le sue ex-fidanzate, solo Shermine Shahrivar su instagram ha pubblicato una citazione sull'importanza di risollevarsi dopo una caduta, accompagnandola con dei cuori.

Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA