Caso Consip,inchiesta sugli omissi svelati: funzionari nel mirino

Lunedì 6 Marzo 2017 di Cristiana Mangani
Caso Consip,inchiesta sugli omissi svelati: funzionari nel mirino

ROMA Nessun contrasto tra procure e un'inchiesta sulla fuga di notizie. Nell'indagine sugli appalti Consip si cerca di tornare alla normalità. La procura della Capitale, dopo aver diffuso la nota con la quale revocava il mandato investigativo ai carabinieri del Noe, ha aperto un fascicolo sulla fuga di notizie, per ora contro ignoti. E così, in attesa dell'interrogatorio di garanzia nei confronti di Alfredo Romeo che si svolgerà questa mattina a Regina Coeli, i pm hanno avviato una serie di procedimenti. Al centro del fascicolo sono finiti i pubblici ufficiali che hanno avuto a che fare con l'inchiesta e che potrebbero aver infranto il segreto istruttorio.

I PARTICOLARI
Contestano i magistrati romani la diffusione di informazioni omissate, finite sui giornali con i particolari sulla centrale acquisti della pubblica amministrazione e gli appalti per 3 miliardi di soldi pubblici. Un procedimento che vede indagati anche un ministro, il comandante dei carabinieri e il padre dell'ex premier. Saranno i carabinieri del Nucleo investigativo di Roma, che ereditano l'indagine dal Noe, ad accertare chi abbia fatto le soffiate alla stampa, agli indagati ma anche ad altre persone coinvolte. «Le fughe di notizie nella prima fase non c'erano, credo siano iniziate quando l'inchiesta ha preso una piega più politica - dichiara uno degli investigatori che ha lavorato quando l'indagine era ancora di competenza della procura di Napoli - Non usciva nulla, noi monitoravamo. Altrimenti sarebbero saltati tutti i controlli». L'investigatore di recente è passato ad altro incarico, è lui che ha lavorato sulla presunta corruzione e ai tentativi di accordo per portare i favori all'imprenditore napoletano.

Ma quello che ieri ha interessato principalmente le procure di Roma e Napoli era ribadire una linea comune e un'intesa sul fronte delle indagini, al contrario di quanto la nota diffusa da piazzale Clodio lasciava intuire. Sono gli inquirenti napoletani ad aver scelto di affidare il caso al Noe e, comunque, continuano a riporre la fiducia nei loro confronti. Mentre a Roma il Nucleo operativo ecologico non sembra sia al primo incidente di percorso. Ci ha pensato il procuratore reggente di Napoli, Nunzio Fragliasso, a ribadire il clima di distensione. «Non vi sono contrasti, né divergenze tra Roma e Napoli in merito all'inchiesta Consip ha dichiarato - in relazione alla quale prosegue il collegamento investigativo tra le rispettive indagini, in perfetta sintonia tra i due uffici requirenti». Insomma, clima collaborativo e tranquillo, mentre andrà avanti l'inchiesta per la fuga di notizie.

La settimana si apre poi con una probabile audizione di Michele Emiliano, governatore Pd della Puglia e candidato alle primarie per la segreteria del partito, che potrebbe essere sentito come testimone nell'indagine. Ha raccontato di aver incontrato l'imprenditore Carlo Russo, amico di Renzi e indagato nell'inchiesta, perché gli era stato segnalato dall'allora sottosegretario alla Presidenza del consiglio Luca Lotti. Emiliano conserva alcuni sms che l'attuale ministro gli avrebbe mandato. «Hanno rinviato sistematicamente quest'interrogatorio - considera - si vede che non è così urgente. Comunque non ho nulla da testimoniare contro nessuno».

IL LOBBISTA
In questi giorni potrebbe essere interrogato anche l'ex deputato di An Italo Bocchino, lobbista di Romeo, pure lui finito sotto accusa. Mentre da casa di Tiziano Renzi arriva una richiesta accorata: «Vorrei non subire stalking - ha detto il genitore dell'ex premier a una troupe tv che stazionava davanti alla sua abitazione - Mi state violentando in un momento privato».

Ultimo aggiornamento: 09:03