Busto Arsizio, morti in corsia: chiesti 30 anni di carcere per l'infermiera

Mercoledì 7 Febbraio 2018
Busto Arsizio, morti in corsia: chiesti 30 anni di carcere per l'infermiera
Trent'anni di carcere per avere ucciso la madre, Maria Rita Clerici, e il marito, Massimo Guerra. È la condanna chiesta dal pm di Busto Arsizio Cristina Ria nei confronti di Laura Taroni, l'infermiera coinvolta con l'ex amante, il medico Leonardo Cazzaniga, nella vicenda delle morti in corsia all'ospedale di Saronno. Nel processo con rito abbreviato la donna è accusata anche di falso e lesioni. Chiesta invece l'assoluzione per insufficienza di prove dall'accusa di aver ucciso, sempre in concorso con Cazzaniga, il suocero Luciano Guerra. Per Daniele Sironi e Giancarlo Favia, medici dello stesso ospedale accusati di falso ideologico per aver redatto referti attestanti false malattie di Massimo Guerra, l'accusa ha chiesto una condanna rispettivamente a 8 mesi e 2 anni. Nella ricostruzione dei magistrati, Massimo Guerra, morto il 30 giugno di cinque anni fa, sarebbe stato ucciso dall'infermiera per liberarsi di una relazione matrimoniale fatta di abusi sessuali, documentati dallo stesso Guerra con un mini registratore poi sequestrato dalla Procura in un'azienda agricola di sua pertinenza. Insieme a Leonardo Cazzaniga, all'epoca amante della donna, la Taroni avrebbe indotto il marito a credere di essere malato di epatopatia e diabete.

I due lo avrebbero invece avvelenato con farmaci di vario genere.
Era un ostacolo per la relazione tra i due, secondo l'accusa, anche la madre dell' infermiera, morta il 4 gennaio 2013. Il certificato di morte parla di un «improvviso arresto cardiocircolatorio», dovuto a una «storia tumorale importante», ma per l'accusa ad ucciderla sarebbe stata una iniezione letale di farmaci. Alte le richieste di risarcimento effettuate a fine udienza dagli avvocati di parte civile. Stefano Besani, legale dell'ospedale di Saronno, ha chiesto a Laura Taroni un milione di euro, tra danni di immagine e patrimoniali, per la morte di Massimo Guerra, e centomila euro a ciascuno dei due medici accusati di falso. Maria Chiara Arca, legale rappresentante dei figli di Guerra e Taroni, nominata dal Tribunale dei Minori, ha invece chiesto all' infermiera un risarcimento di complessivo di 2 milioni e 600 mila euro per aver strappato ai bambini padre, nonna e nonno (l'avvocato non è concorde con la richiesta di assoluzione per la morte di Luciano Guerra avanzata dai Pm) e diecimila euro ai due medici. Dello stesso avviso l'avvocato Luisa Scarrone, legale rappresentante della famiglia Guerra: «Noi riteniamo - ha detto - ci siano gli estremi per la colpevolezza relativamente alla morte di Luciano Guerra».
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