Accoglienza migranti, Minniti in pressing sui sindaci. E accelera con le Ong

Giovedì 20 Luglio 2017 di Valentina Errante
Accoglienza migranti, Minniti in pressing sui sindaci. E accelera con le Ong
Ai prefetti dei capoluoghi italiani, il ministro dell'Interno Marco Minniti non lascia via d'uscita: bisogna gestire l'emergenza fino a ottobre e cercare di dialogare con i sindaci perché aprano le porte ai migranti. Minniti sa bene che l'impresa è ardua: in un clima da campagna elettorale, la questione, per gli amministratori locali, è centrale. E così mentre il Viminale gioca la partita con l'Europa, puntando al nuovo codice per le Ong e agli accordi con la Libia, che prevedono, però, tempi lunghi, la scommessa più immediata è ancora quella interna. Gli altri fronti, intanto, restano aperti: l'incontro con le organizzazioni non governative, previsto per martedì prossimo, potrebbe portare anche alla modifica del codice, mentre i tempi per una mediazione in Libia si prevedono molto più lunghi.

L'ACCOGLIENZA
Ieri l'incontro con i prefetti, oggi con l'Anci, l'obiettivo di Minniti è di coinvolgere tutti i comuni nel progetto Sprar. La risposta, finora, non è arrivata. Il ministro ammette che con oltre 200mila persone ospitate nelle strutture, attualmente, «meno della metà dei Comuni, 3.153, fa accoglienza». Il braccio di ferro continua e Minniti esorta i sindaci a tenere duro, perché non ci sono altre soluzioni. Nessuno stato di emergenza, la risposta deve essere «strutturale», spiega il ministro rispondendo al question time, in una giornata segnata da un episodio destinato a rinfocolare le polemiche: un immigrato è stato scarcerato dopo il tentativo di accoltellare un agente alla stazione di Milano. Il braccio di ferro con i sindaci, denunciano i prefetti, è durissimo. Ciascuno riporta la propria esperienza, singoli episodi che danno la misura della situazione: gli amministratori locali che arrivano a boicottare l'arrivo dei migranti sul territorio, anche fisicamente impedendo l'attivazione dei gruppi elettrogeni. Ma intanto si sgonfia la polemica con il sindaco di Civitavecchia, Antonio Cozzolino del movimento Cinque stelle, che temeva per l'apertura di un hot-spot.

LE ONG
Sull'altro fronte, quello dei salvataggi in mare, si attende l'incontro già fissato per il 25. Minniti al Viminale incontrerà i rappresentanti delle Ong per discutere il codice di condotta, un testo, sottolinea il ministro, che «non è iniziativa estemporanea del governo, ma è in linea con le deliberazioni del parlamento». Il confronto non si annuncia facile. Non è detto che il testo non subisca modifiche e si arrivi a un accordo.

L'EUROPA
Dopo giorni di malumori, legati al possibile rilascio ai migranti di visti temporanei per raggiungere altri paesi europei, scende la tensione con l'Austria, che aveva minacciato di chiudere il Brennero: «Continueremo a garantire il massimo della sicurezza», ha detto il ministro degli Esteri Angelino Alfano, ribadendo che la Ue non ha ricevuto da Vienna nessuna notifica Schengen per bloccare il confine. Il rischio di nuove tensioni nell'eurozona, però, non è superato. Sul fronte francese, ieri la circolazione ferroviaria è stata interrotta per circa un'ora e mezza, nel tunnel del Frejus a causa della presenza di un gruppo di migranti che, a piedi, tentava di raggiungere la Francia attraverso il traforo. Il transito di stranieri che cercano di raggiungere il territorio francese passando da Bardonecchia è ormai sempre più frequente.
Proprio ieri Minniti, dati alla mano, forniva i numeri delle espulsioni. Dal primo gennaio alla metà di luglio sono stati individuati 25mila irregolari, il 19,45% in più rispetto allo scorso anno, e sono stati allontanati 12.206 soggetto (+27,2%). Ci sono state inoltre 65 espulsioni per motivi di sicurezza nazionale, contro le 34 dello stesso periodo del 2016.
Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 00:19