«La sposo con un'altra donna». Così Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, concedeva i permessi di soggiorno

Mercoledì 3 Ottobre 2018 di Valentina Errante
«La sposo con un'altra donna». Così Mimmo Lucano, il sindaco di Riace, concedeva i permessi di soggiorno

Sapeva già di essere indagato Mimmo Lucano, ma non gli importava. L'ideatore del sistema Locri, lo spiegava nelle intercettazioni: «Ho trovato il modo per azzerare la burocrazia». Fuorilegge lo era per scelta, deciso ad aggirare le norme previste dal decreto che «una brutta persona», come definiva l'ex ministro dell'Interno Marco Minniti, aveva voluto e approvato. E Lucano voleva essere il difensore degli ultimi, un sindaco «fuorilegge» che combatte contro norme «balorde» approvate da quello Stato che lui stesso rappresentava.

UNA BRUTTA PERSONA
A Sara una ragazza nigeriana destinata a lasciare l'Italia dopo i dinieghi del permesso di soggiorno, Lucano spiega che deve trovare un marito italiano per ottenerei documenti: «Stella si è sposata, perché diniegata, perché in Nigeria li stanno diniegando tutti... adesso con il governo nuovo c'è uno che si chiama Minniti una brutta persona, vi mandano via, vi cacciano, allora Stella si è sposata, hai capito?». È lui stesso ad ammettere che quel matrimonio era falso: «L'ho sposata io, veloce-veloce, con Nazareno, non è vero che è sposata con Nazareno, capito? Però con i documenti risulta così, sul comune di Riace... Tu capisci quello che sto dicendo?», dice il sindaco alla donna.

IL MATRIMONIO GAY
Sempre per la stessa ragazza il sindaco ipotizza un'unione civile omosessuale, con un'operatrice che è disposta a sposarla pur di aiutarla: «È venuta qua un'altra disperata - dice - una ragazza nigeriana che a Napoli si prostituisce. Le hanno dato due dinieghi, è disperata e non vuole tornare. Sai cosa le ho detto? Siamo abusivi, non c'è problema, glieli ho fatti io i documenti; è illegale, ho azzerato la burocrazia, l'ho fatto per aiutarla. Ovviamente è una procedura forzata ma non per imbrogliare ma per venire incontro ad una ragazza che è stata sfruttata ed umiliata». L'ipotesi, poi scartata perché non giustifica il permesso di soggiorno, è un'unione civile: «Daniela voleva sposarsi lei con un matrimonio tra donne, però poi abbiamo visto che se sono due donne o due uomini non vale; per me era bello come sindaco fare il primo matrimonio tra due donne, in barba a Minniti».

SONO FUORILEGGE
La legge non era un ostacolo per Lucano. Sono ancora le intercettazioni a spiegare la sua filosofia: «Io non sono d'accordo con questo decreto, la carta d'identità gliela faccio io, sono un fuorilegge, non mando neanche i vigili». Ogni strada va percorsa, dunque, per «disattendere queste leggi balorde. La legge sull'immigrazione è una legge che presenta tantissime lacune e tante interpretazioni; uno può cercare quelle più restrittive e può cercare quelle più elastiche se tu condividi, se non sei d'accordo con quella legge».

RAZZISMO AL CONTRARIO
Quando, però, per una donna che rischia l'espulsione Lucano trova un possibile marito, ma poi si rende conto di superare i limiti, perché l'uomo, oltre ad essere molto più anziano, ha una ridotta capacità intellettiva, il sindaco si ferma: «Davanti a me si presenta la signora tizia e caia alla quale chiedo se vuole prendere in sposo il qua presente e lei mi dice sì a pieno titolo della propria intelligenza e della consapevolezza, quando chiedo a lui come si chiama la fidanzata non lo sa come. Dico pure va bene, però almeno deve essere consapevole lui, non che lo prendete in giro. Questo - conclude - è umiliare un essere umano, facciamo i razzisti al contrario questi sono gli effetti della legge Minniti perché questa è stata diniegata tre volte e deve tornare in Nigeria, però tu non puoi giocare sulla pelle di uno che non è nemmeno consapevole».
 

Ultimo aggiornamento: 20:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA