Elly Schlein: tre mosse per rilanciare il Pd in vista delle Europee (e tenere a distanza Giuseppe Conte)

Con il confronto (a distanza) con Giorgia Meloni da Vespa comincia la corsa per le Europee. I sondaggi vedono il partito al 19,5%, con il M5S che per ora rimane staccato

Giovedì 30 Novembre 2023 di Riccardo Palmi
Elly Schlein: tre mosse per rilanciare il Pd in vista delle Europee (e tenere a distanza Giuseppe Conte)

Il confronto tv da Bruno Vespa (a distanza) tra Elly Schlein e Giorgia Meloni potrebbe essere stato l'anticipo di quello che accadrà nei prossimi mesi. Con la campagna per le elezioni europee ufficiosamente già partita la situazione è questa: nei sondaggi il Pd di Elly Schlein (dato intorno al 19,5%) vede FdI staccato (poco sotto il 30%), ma mantiene un certo margine sul M5S di Giuseppe Conte (al 16,5%, leggermente in calo secondo le ultime rilevazioni). Per Schlein un buon risultato alle prossime Europee sarebbe superare quota 20, un punto percentuale sopra il risultato alle politiche del 2022. Per farlo, però, occorre non sbagliare tre mosse: il confronto con la premier, la polarizzazione del confronto e i nomi per le prossime europee.

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Il confronto 

La scelta di non andare a giocare "in trasferta" - ossia ad Atreju, la tradizionale kermesse della destra giovanile - la partita con Giorgia Meloni è tutto sommato comprensibile. Nonostante Atreju abbia in passato ospitato leader di centro-sinistra (da Bertinotti e Renzi), oggi Giorgia Meloni non è più la leader di un partito di opposizione ma la premier e Schlein veste i panni della principale sfidante. Insomma, i paragoni col passato non reggono. Ciò detto, da qui alle elezioni europee Elly deve trovare il modo di avere uno o più confronti a due (in Aula, in uno studio tv) con la leader del governo, in cui dimostrare - con il suo stile - di poter reggere il confronto con Meloni, portando magari l'attenzione sui "propri" temi, come il salario minimo o la sanità pubblica.

Polarizzare il dibattito

E qui arriviamo al secondo punto. Sono tante le battaglie condotte in questi mesi dal Pd insieme agli altri partiti dell'opposizione. Elly Schlein ha solo da guadagnare nel vedere il fronte dell'opposizione unito per proporre alternative efficaci all'attuale maggioranza. Ma allo stesso tempo deve "polarizzare" la sfida agli occhi dell'opinione pubblica, escludendo quel Giuseppe Conte che da mesi si ingegna per rubare la scena alla segretaria dem, tra balletti sul "campo largo" e le "terze vie" proposte per affrontare il tema immigrazione. Fino alla conferenza stampa sulla manovra di bilancio "alternativa" messa in piedi qualche ora prima di quella di Schlein. Nei prossimi mesi poi potrebbe esserci il Mes tra gli argomenti che il M5S proverà a cavalcare. Per Schlein serve quindi tenere su di sè i riflettori nella sfida con Meloni: un equilibrio oggettivamente difficile - ma necessario - perché invece alle regionali (nel 2024 si vota in cinque regioni) il Pd non può rinunciare all'alleanza con il M5S e con l'ex Terzo Polo. 

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I nomi per le elezioni europee

E qui arriviamo al terzo punto. La strategia del M5S per il voto di giugno all'Europarlamento appare chiara: proverà a coinvolgere volti noti, personaggi "barricaderi" da talk show, impegnati su posizioni che una volta si sarebbero definite "terzomondiste". Un modo anche per sopperire all'assenza cronica di figure politiche nel Movimento. Per questo, la scelta dei nomi di Elly Schlein deve essere chiara e alternativa: meno volti (tv), più nomi (concreti). Figure (anche tra quelle a lei politicamente più vicine) che abbiano legami con il territorio o una storia politica solida.

Questo, forse, anche a costo di scendere a qualche compromesso con le varie correnti dem. Le cinque circoscrizioni in questo senso complicano un po' le cose (difficile trovare una figura legata alla Sardegna come alla Sicilia) ma rincorrere il M5S sui volti noti appare una strategia peggiore.

Ultimo aggiornamento: 14:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA