«Non ci affittano casa perché siamo gay». Questo è quanto denunciato da Michael Ceglia e William Piacciau, due imprenditori alla ricerca di una casa a Milano, su Instagram. Dopo aver visitato diversi immobili i ragazzi trovano l'appartamento giusto per loro, così forniscono all'agenzia tutti i documenti richiesti per poter fare una proposta. I profili di Michael e William appaiono congrui con la domanda: hanno una busta paga e i genitori (che se servisse) gli farebbero da garanti. Tutto sembra andar liscio, l'agente immobiliare comunica alla coppia che i proprietari erano entusiasti della loro proosta. Poi però fanno retromarcia. E l'agente immobiliare ha dovuto comunicare, dispiaciuto, ai ragazzi che non poteva accettare la loro proposta. Il motivo? Non sono «una famiglia normale».
Milano, non gli affittano casa perchè sono gay
Così i ragazzi decidono di sfogarsi su Instagram: «Ciao, siamo Michael e William, 34 e 38 anni e viviamo da 10 anni a Milano; dopo sole 12 ore di lavoro, perché siamo degli stakanovisti del cavolo, decidiamo di fare un video per denunciare una cosa che ad oggi non dovrebbe mai accadere».
Spiegano così quanto successo: «Praticamente io e Michael stiamo cercando una nuova casa, visto che quella dove viviamo da 8 anni ormai è piccola.
La denuncia
Sembrava fatta, «poi oggi arriva la fatidica telefonata, a mia madre, perché lei ci ha fatto scoprire questo appartamento. Nella telefonata, l’agente immobiliare, che non c’entra assolutamente nulla ed è stato molto umano in questa situazione, quasi in imbarazzo spiega che non possiamo essere gli affittuari perché siamo una coppia omosessuale e che per questo appartamento vorrebbero delle famiglie “normali”, quindi presumo uomo e donna, come se la nostra famiglia non fosse normale».
Ecco che a questo punto William a Michael si fanno delle domande: «1. Negli annunci per gli appartamenti come quando c’è scritto “no animali” ci dev’essere scritto anche “no gay”? 2. Esiste un modo per tutelarci? Possono esserci mille ragioni per cui una persona non può prendere una casa in affitto, avrebbero potuto inventarsi mille scuse ma hanno scelto di dire “perché siamo una coppia omosessuale”, questo non ha fondamento. È assurdo. Facciamo questo video perché speriamo che arrivi al proprietario di questa casa per fargli capire la figura di me**a che sta facendo e poi perché, se ci fosse qualche avvocato all’ascolto, possa darci dei consigli su come procedere; noi ci sentiamo davvero impotenti e fa molta rabbia. Siamo molto arrabbiati»
L'appello
Poi concludono con un appello: «Noi non abbiamo fatto nulla di male: paghiamo le tasse, siamo persone perbene. A questo punto mi viene da dire che non posso più permettermi di spendere i miei soldi perché gay. Vi facciamo un appello: fate girare questo video. Non possiamo essere genitori e a quanto pare non siamo degni di prendere certe case in affitto. Eppure per molti politici e giornalisti l’omofobia in Italia non esiste».
E i messaggi in cui si grida alla «Vergogna» e all'«omofobia» sotto al post sono tantissimi.