Lorenzo Tano accetta le critiche. La pensa così anche lui. «La gente non mi conosce e se mi conoscono è perché sono il figlio di Rocco Siffredi. Se non fossi suo figlio non sarei nel cast di Ballando con le stelle.
Lorenzo Tano a Ballando, chi è il figlio di Rocco Siffredi
«È un’esperienza totalmente nuova per me. A un altro programma avrei detto no, ma ballare è una cosa opposta alla mia personalità, quindi una sfida. Ad aprile mi sono lasciato con la mia ragazza dopo 12 anni e lei mi chiedeva sempre di portarla a ballare. È la sola cosa che non ho mai fatto perché mi fa quasi paura. Ora ci voglio provare».
Lorenzo lavora con suo padre, in produzione. Un lavoro alla fine come altri. Un lavoro che lui però ha deciso di non fare: «Magari ci avrei pensato se avessi vissuto gli anni Ottanta, ma oggi proprio no. Il mondo è cambiato. Infatti quando papà mollerà e mollerò anch’io. Il suo stile di far riprese non mi piace tantissimo. Lo supporto ma quando smette dico basta anche io e lì dovrò capire cosa fare. Al momento stiamo lavorando a una piattaforma educazionale, che si rivolge anche a chi non vuole lavorare nel settore, con un corso sulla sessualità».
Le ragazze
Ansia da prestazione per essere il figlio di Rocco Siffredi non ne ha mai avuta. Almeno così racconta al Corsera: «Da un paio di mesi ho iniziato a frequentare di nuovo delle ragazze e solo una mi ha chiesto: “Ma non ti senti in ansia per essere il figlio di Rocco Siffredi?”. Le ho risposto: “No, perché?”. E lei: “Boh, non so”. È finita lì».
C'è solo una cosa che non sopporta: «Non amo quando mi chiedono come è essere suo figlio, è una domanda che vale per ogni figlio». Per le critiche invece non c'è problema. È pronto a riceverne altre da ballerino: «Le prendo benissimo perché servono da stimolo e sotto stress do il meglio. Solo le telecamere mi mettono un po’ d’ansia».