Penny Mordaunt, chi è la lady con la spada di Stato britannica che ha rubato la scena a re Carlo III durante l'incoronazione

Si tratta di un ex ministra, 50 anni, è l'attuale leader della Camera dei Comuni

Lunedì 8 Maggio 2023
Penny Mordaunt, chi è la lady con la spada di Stato britannica che ha rubato la scena a re Carlo III durante l'incoronazione

Ha tenuto in mano un cimelio dal peso di 3,6 chilogrammi, in piedi, per tutta la durata cerimonia d'incoronazione di re Carlo III, all'abbazia di Westminister.

Statuaria e maestosa, ha svolto il suo duro compito per più di un'ora senza lasciar trasparire il minimo cenno di stanchezza, guadagnando le attenzioni del popolo social e di tutta la stampa britannica. Così, senza nemmeno volerlo, ha rubato la scena al suo nuovo sovrano. 

L'impresa porta il nome di Lady Penelope Mary Mordaunt, 50 anni, nata a Torquay nel 1973. Nota a tutti come "Penny Mordaunt", è l'attuale leader della Camera dei Comuni: un membro del Gabinetto del Regno Unito che cura i rapporti tra i ministri e la Camera bassa del Parlamento britannico, di cui lei stessa fa parte come deputata conservatrice. 

É stata prima donna della storia britannica che ha avuto il privilegio di tenere in mano la spada di Stato durante un'incoronazione. Impressionati dalla sua resistenza, alcuni l'hanno paragonata a Brienne di Tarth, una guerriera del ciclo di romanzi "Game of Thrones". Per altri, la deputata sembrava Boadicea, la leggendaria regina dei Britanni che guidò la resistenza contro i Romani. Tra questi ultimi Courtney Love, cantante statunitense, ex moglie di Kurt Cobain.

Per assolvere il compito asssegnatole - ha rivelato poi la stessa Mordaunt a Radio Times - si è preparata tramite duri allenamenti in palestra, facendo piagamenti sulle braccia. É servita pure la sua esperienza militare: la donna, figlia di un ex paracadutista, è infatti una riservista della Marina militare britannica. 

Dopo la cerimonia la stessa Mordaunt ha commentato la giornata appena vissuta così: «Onorata di aver fatto la mia parte, durante l'incoronazione, insieme a migliaia di altre persone. Sono consapevole del fatto che le nostre forze armate hanno marciato o sono rimaste in piedi per ore, per tenerci tutti al sicuro. In confronto, il mio lavoro era facile».

Carriera politica

Sotto il mandato di Theresa May, Mordaunt ha assunto diversi ruoli di alto profilo: Segretario di Stato per lo sviluppo internazionale (2017), Ministro per le donne e le pari opportunità (2018) e Segretario di Stato per la difesa (2019).

Quando Boris Johnson è stato eletto come primo Ministro, nel dicembre 2019, Mordaunt ha lasciato il governo per un paio di mesi, prima di tornare a Downing Street grazie a un rimpasto avvenuto nel febbraio 2020.

Nel 2022, in seguito alle dimissioni di Johnson, Mordaunt si è candidata sia alla leadership del governo che a quella dei Tories. Ha perso entrambe le volte, soprattutto a causa delle sue vedute sulle questioni gay e transgender, giudicate troppo liberali da parte della sua fazione politica. A trarne profitto sono stati rispettivamente Rishi Sunak e Liz Truss.

Ma presto la leader della Camera dei Comuni potrebbe avere la sua rivincita: I bookmaker britannici hanno fatto rialzare le sue quotazioni come possibile prossima leader di governo, dopo la batosta che Sunak ha preso alle elezioni amministrative della scorsa settimana. I conservatori si stanno dunque domandando se non possa essere proprio Mordaunt, a guidare la rimonta sui laburisti, in vista delle elezioni politiche del prossimo anno. 

La spada di Stato

Simbolo dell'autorità del re, è composta da una lama in acciaio lunga 121 centimetri, con impugnatura in argento dorato, racchiusa in un fodero in legno ricoperto di velluto. Nel 1660 e nel 1678, durante il regno di re Carlo II, furono realizzate due di queste spade, di cui solo una è "sopravvissuta", rimanendo tra le insegne della Tower of London. Dal 1678 ad oggi la spada è stata utilizzata in diverse incoronazioni. Viene sempre portata con la punta verso l'alto, sul fodero campeggia lo stemma del re Guglielmo III.

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