ZELARINO
Pur di procurarsi il denaro necessario per la droga era arrivato a rivendere

Martedì 19 Marzo 2019
ZELARINO
Pur di procurarsi il denaro necessario per la droga era arrivato a rivendere gli omogeneizzati del figlio di un anno. E questa non era la cosa peggiore: aveva minacciato di morte la moglie prima e il fratello poi. L'importante era ottenere quei soldi. I carabinieri di Spinea sono riusciti ad arrestarlo in flagrante, con l'accusa di estorsione e così il protagonista di questa vicenda, un 36enne di origini irachene residente a Zelarino, è finito in carcere.
NOTO ALLE FORZE DELL'ORDINE
L'uomo era già noto alle forze dell'ordine, sia per il suo legame con il mondo della droga, in quanto tossicodipendente acclarato, sia per qualche episodio di violenza e maltrattamenti nei confronti della moglie, una marocchina di 33 anni. Il problema erano sempre i soldi che lui pretendeva di spendere in stupefacenti. Il sussidio del Comune, che spettava alla famiglia per poter mantenere il figlio di appena un anno, finiva regolarmente in droga. Finché la moglie non ha deciso di chiedere aiuto al cognato, fratello del marito, un 27enne residente a Mira. «Tieni tu i soldi, altrimenti prima o poi li trova».
MINACCE
Il 36enne però non si era minimamente fermato neppure di fronte a lui. Anzi, il tenore delle minacce, se possibile, era diventato ancora più pesante. «Se non mi dai i soldi ti taglio a pezzi, so dove lavori», «Venerdì è l'ultimo giorno, portami i soldi sennò, o vivo io o vivi tu». Le richieste andavano dai duecento ai cinquecento euro. L'ultima volta però ne aveva chiesti addirittura cinquemila. Il giovane iracheno, spaventato, si era rivolto ai militari. E i carabinieri, diretti dal comandante della stazione di Spinea Lamberto Stanchi, si sono presentati all'appuntamento. I due, infatti, si erano accordati di incontrarsi per la consegna proprio a Spinea.
Il 27enne è arrivato con cinquecento euro, dicendo che quella era la cifra che era riuscito a prelevare per il momento. Al momento della consegna, i militari sono usciti allo scoperto e arrestato il 36 enne con l'accusa di estorsione. Dopo le formalità di rito in caserma, l'uomo è stato trasferito in carcere in attesa della convalida davanti al giudice.
Dai vari accertamenti, i carabinieri hanno scoperto che l'uomo in passato aveva avuto problemi con la giustizia anche in un altro Paese, in Norvegia. Qui, era stato espulso. Dalle ulteriori verifiche si è scoperto, inoltre, che il 36enne iracheno, pur di racimolare denaro, non si appropriava del cibo (omogeneizzati, biscottini, pappine varie) che trovava in casa e destinati al bimbo di un anno, pur rivenderli a basso costo e poter così comprare la propria dose.
Davide Tamiello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci