«Zaia usa il buon senso sul referendum»

Venerdì 21 Luglio 2017
Con il governatore Luca Zaia ho avuto solo un colloquio sul referendum per Venezia e Mestre comuni autonomi. Allora, in relazione agli adempimenti di sua competenza, auspicai che si facesse guidare dalla cautela e dal buon senso, nel più rigoroso rispetto delle leggi vigenti e di tutte le regole della democrazia. E mi sembra sia proprio quello che sta caratterizzando le sue ultime riflessioni in materia. Comportandosi così, dimostra di avere fatto tesoro anche delle mie raccomandazioni. E di ciò non posso che essere soddisfatto, ringraziarlo e complimentarmi con lui. Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, rifiuta di dare una lettura strettamente politica a quella che ritiene innanzitutto una manifestazione dello stile che dovrebbe essere prerogativa di tutti gli uomini delle istituzioni. In secondo luogo una verifica preventiva e cautelare tramite il ricorso all'ufficio legale della Regione, dovrebbe fugare ogni dubbio sulla possibile illegittimità della consultazione e la minaccia di danni erariali connessi alle spese sostenute. Insomma, secondo l'ex ministro, quello di Zaia non vuole essere un tentativo di riavvicinare il Carroccio al sindaco Luigi Brugnaro dopo le schermaglie connesse proprio al referendum, o di attenuare i toni tra Lega e Forza Italia in un dibattito che negli ultimi tempi e in relazione a più alleanze ha registrato altrettanti momenti di attrito, ma una scelta tecnico-politica. Dove politica va interpretato solo in chiave istituzionale, e in relazione al ruolo di presidente della Giunta regionale. Zaia gode di uno straordinario consenso continua Brunetta . È giusto che nel rispetto delle proprie idee, che nel merito non mi sembrano cambiate, pensi in primo luogo alla correttezza delle decisioni prese nell'espletamento delle sue funzioni istituzionali. Su questo referendum ognuno è libero di pensarla come vuole. Ma dal momento che in corso d'opera sono emersi aspetti tecnici che esulano dal quesito in senso stretto, e sono stati all'origine di svariate e a tratti contrastanti prese di posizione, è giusto che prima di indire la consultazione popolare solleciti l'ufficio legale della Regione a dire la sua in merito alla legittimità o illegittimità dello stesso conclude il capogruppo di Forza Italia . Niente più che una scelta di buon senso, di chi evidentemente non ritiene di avere la verità in tasca. Cautela importante per evitare passi falsi. (v.m.c.)
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