Volantini affissi ai muri Ha due disabili in famiglia e cerca casa a piano terra

Sabato 8 Ottobre 2016
(g.prad.) «Urgente: siamo due disabili, prima di morire cerco cambio casa popolare piano terra». Colpiscono le prime righe di un volantino appeso ad alcuni muri di Venezia, una storia di veneziani in difficoltà che mette in luce, ancora una volta, la situazione di emergenza abitativa in una Venezia sempre più turistica e sempre meno alla portata dei cittadini.
A raccontarla, chiamando il numero di cellulare riportato sul manifesto, è Paolo Marinoni, il capofamiglia di 71 anni. L'uomo vive in calle Misericordia (zona stazione) con l'anziana madre (100 anni) e uno dei due figli, mentre l'altro figlio, 48 anni, è affetto dalla sindrome di Brugada e ricoverato all'ospedale Fatebenefratelli. L'abitazione di 70 metri quadrati a Cannaregio in cui vive la famiglia è di proprietà del Comune, intestata all'anziana, e si trova al secondo piano dell'edificio. «Mio figlio è in carrozzina e ha perso completamente la memoria – spiega Marinoni – Da quando si è ammalato, nel 2002, abbiamo chiesto al Comune di poter cambiare abitazione per averne una al piano terra perché l'ospedale me lo lascerebbe portare a casa ma qui ci sono troppi scalini, ed anche mia madre fa sempre più fatica a camminare».
Ad oggi, ricorda l'uomo, la famiglia risulta ancora nella graduatoria comunale. «Siamo in attesa del cambio casa da circa 15 anni, nel frattempo il bando è stato modificato ed ora siamo 16. posto, slittati dietro a moltissime persone, e non tutte avevano disabili in famiglia. Da oltre un anno chiedo, invano, un appuntamento con l'assessore alle Politiche sociali, Simone Venturini, per spiegargli la nostra situazione». Dopo la lunghissima attesa la famiglia veneziana, che vorrebbe riunirsi in una casa al piano terra, si è infine arrangiata con il volantino, rivolgendosi direttamente ai cittadini per uno “scambio” tra case popolari, Ater o Comune che sia. E qualcuno ha già risposto all'appello. «Ci hanno chiamato da Sant'Elena e da Murano – afferma il capofamiglia – Ho chiesto all'assistente sociale di appurare se queste case possono andare bene, in quanto occorre un certo tipo di struttura e soprattutto di bagno per i disabili».
Ad oggi, Marinoni aspetta ancora una risposta dal Comune, ma senza più fiducia. «Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni – afferma il veneziano – Regna il menefreghismo più assoluto, ma spero che qualcuno si metta una mano sulla coscienza e possano finalmente assegnarci una casa al piano terra».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci