(m.lamb.) Che già la partenza non fosse iniziata per il verso giusto la diceva lunga su come sarebbe finita una rocambolesca settimana di lavoro. Il veneziano Matteo Povolato, di professione project manager, che doveva restare una decina di giorni in Turchia per lavoro, è bloccato da venerdì scorso e non riesce a tornare. Causa tempeste di neve e centinaia di voli cancellati. Povolato è partito giovedì 29 con destinazione Erzurum, ma il volo è stato cancellato per una tempesta di neve e così ha deviato verso Smirne, a 1500 chilometri di distanza. Dopo aver passato qualche giorno a Smirne, si è diretto all'aeroporto di Ankara per raggiungere Erzurum, da cui doveva poi ripartire per tornare a Venezia. Il rientro era infatti previsto per sabato scorso, all'ora di pranzo, con cambio a Istanbul-Ataturk. Venerdì scorso, invece, Povolato ha ricevuto una mail da parte della Turkish Airlines la quale comunicava che il volo da Erzurum ad Ankara era cancellato e che aveva un anno di tempo per chiedere il rimborso. Da qui sono iniziate le disavventure, tra intere giornate trascorse al call center, che parla rigorosamente turco e non una sola parola di inglese, e l'aeroporto che annunciava i voli (sempre e solo in turco) ma dopo poche ore li cancellava, turisti imbarcati e poi fatti scendere, trasferimenti in hotel e carte d'imbarco stampate, cestinate e ristampate. Il tutto condito dal fatto che su Istanbul continua ad imperversare la bufera di neve. Intanto Povolato fa sapere che sta bene. «Rassicuro tutti che sto bene dice la morale però è la stessa, per ritornare bisogna aspettare il disgelo. Gli operatori degli aeroporti stanno cercando di fare il possibile, nonostante il caos più totale. La grossa difficoltà è che nessuno parla inglese, per fortuna alcuni colleghi mi hanno aiutato». Il veneziano è ancora bloccato ad Ankara e in giornata cercherà di raggiungere l'Ataturk di Istanbul da dove hanno iniziato a partire i voli per Venezia.
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